emergono tutti i buchi della vecchia inchiesta

Garlasco, spunta l'impronta del piede di una donna sulla scena del delitto | Il legale di Stasi chiede di riesaminare tutti i reperti

L'avvocato Antonio De Rensis parla anche di quell'orma mai valorizzata dagli investigatori: "Pensiamo che con le nuove tecniche scientifiche si possa arrivare a un esito diverso"

26 Mag 2025 - 13:57
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© Tgcom24  | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24
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Con la nuova inchiesta sul delitto di Garlasco emergono nuovi punti oscuri della vecchia indagine, come reperti mai presi in considerazione dagli investigatori. Tra questi c'è l'impronta del piede di una donna rinvenuta sulla scena del delitto. Un'orma parziale che non era stata valorizzata all'epoca dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, e che ora l'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, chiede di riesaminare. Il corpo di Chiara venne rinvenuto adagiato alle scale della taverna di casa Poggi, e quell'impronta lunga 24-26 centimetri, che avrebbe la forma di una scarpa femminile, sarebbe stata rintracciata al piano terra, in cima alla scala che conduce alla cantina.

Reperti maneggiati senza guanti e niente calzari, tutti gli errori nelle indagini su Garlasco

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© Withub

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Le parole dell'avvocato

 Per il legale difensore "occorre rivalutare tutte le impronte, anche quella parziale riconducibile a un paio di calzature taglia 36/37, che si ritiene femminile. Pensiamo che con le nuove tecniche scientifiche si possa arrivare a un esito diverso".

Il killer: gli investigatori non hanno mai escluso potesse essere una donna

 Per la difesa quell'orma potrebbe appartenere al killer o a un complice. Anche perché gli investigatori non hanno mai escluso che la mano del killer potesse appartenere a una donna. Come scrive il Messaggero, sono ipotesi che non si possono scartare categoricamente, nell'ottica di "rivisitazione" di questa nuova inchiesta che, al momento, vede indagato Andrea Sempio per omicidio in concorso con ignoti. L'ipotetica arma del delitto, che i consulenti della pubblica accusa hanno individuato in un martello da muratore, potrebbe essere stata impugnata da chiunque e i fendenti inferti avrebbero avuto gli stessi esiti mortali. Allo stesso modo, il corpo di Chiara potrebbe essere stato spinto giù dalle scale sia da un uomo sia da una donna.

Le gemelle Cappa in attesa del tampone

 Intanto le gemelle Cappa, cugine di Chiara, che non risultano indagate, sono nell'elenco delle dodici persone che dovranno eseguire il tampone per confrontare il loro Dna con le tracce biologiche rinvenute sulla scena del delitto. Dopo l'intervista delle "Iene" alla madre di Sempio e al supertestimone, i fari della cronaca sono tornati a illuminare, in particolare, la figura di Stefania che secondo alcune indiscrezioni non avrebbe detto tutta la verità agli investigatori. Contraddizioni che in realtà emergerebbero anche dai verbali dell'epoca: in varie occasioni la donna sarebbe apparsa incoerente.

L'impronta 33

 Per quanto riguarda le indagini su Andrea Sempio, se l'impronta palmare 33, attribuita dalla difesa di Stasi al 37enne, dovesse restituire una traccia di sangue, tutto il quadro probatorio cambierebbe. Ma finora non è stato trovato negli archivi giudiziari l'intonaco dal quale venne graffiata via. "Se non è rimasto nemmeno negli archivi dei Ris di Parma - ammette l'avvocato De Rensis al quotidiano - è un problema".

Nordio: "Irragionevole la condanna di Stasi..."

 Domenica il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva usato parole forti sul caso di Garlasco. Per il titolare della Giustizia infatti è "irragionevole che la condanna di Stasi sia arrivata dopo due assoluzioni, senza rifare l'intero processo".

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