Le immagini della taverna di casa Poggi
© Tgcom24 | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24
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La Procura di Pavia apre una nuova fase investigativa sul caso Garlasco: tra immagini inedite, impronte anomale e nuove perizie. Tra i reperti anche il video intimo tra Chiara e Alberto nel pc
Un dettaglio forse sottovalutato, lo specchio di un lavabo, potrebbe riscrivere la scena del crimine. Il caso Garlasco, uno dei più noti della cronaca italiana, torna al centro dell’attenzione giudiziaria. Le nuove indagini si concentrano su un’ipotesi sconvolgente: il killer di Chiara Poggi si sarebbe specchiato prima di fuggire. La foto repertata della scena del crimine mostra quattro capelli neri sul lavabo, mentre nuove perizie sulle impronte e sulle scarpe riaccendono le speranze per Alberto Stasi, unico colpevole, per ora, dell'omicidio di Chiara Poggi.
Tra gli elementi ora al vaglio della Procura, spicca una foto scattata dai Ris durante i primi sopralluoghi nella villetta di via Pascoli. Nell'immagine, si distinguono chiaramente quattro capelli lunghi neri appoggiati sul bordo del lavabo. Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, è improbabile che siano rimasti dopo un lavaggio accurato, ipotizzando così che il killer possa essersi fermato allo specchio per controllarsi prima di uscire. Una ricostruzione che si discosta nettamente da quanto affermato finora dalle sentenze definitive.
La presenza di un’impronta sul tappeto del bagno e di un’altra insanguinata sulla porta interna della villetta sono altri elementi che la nuova inchiesta sta riesaminando. Questi segni, mai attribuiti in maniera definitiva, potrebbero riscrivere i movimenti dell’assassino all’interno dell'abitazione. La dinamica suggerita è quella di un omicida che conosceva bene la casa, si è mosso con sicurezza e ha avuto il tempo per fermarsi davanti allo specchio.
C'è poi il video intimo nel pc di casa, la cui esistenza è stata confermata dal fratello della vittima, Marco Poggi. All’interno del computer di Chiara Poggi sarebbe stato presente un video a sfondo sessuale realizzato con il fidanzato Alberto Stasi. Il fratello di Chiara avrebbe raccontato agli inquirenti, durante l'interrogatorio del 18 ottobre 2007, di aver visionato sul pc una chat privata tra la sorella e Stasi. Da quei messaggi si comprendeva che la coppia si era scambiata un filmato intimo, risalente a circa un anno prima del tragico omicidio. Il computer in questione, utilizzato anche dagli amici di Marco per giocare ai videogiochi, era stato maneggiato anche da Andrea Sempio.
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Un'altra colonna dell'indagine riguarda la famigerata impronta a pallini, per anni considerata compatibile con scarpe modello Frau numero 42, e usata per sostenere la colpevolezza di Alberto Stasi. Tuttavia, una consulenza tecnica disposta dalla difesa nel 2023 mette in dubbio questa attribuzione: gli inquirenti vogliono capire se la suola potrebbe essere compatibile anche con le taglie 41, 42 o 43, e in particolare con la camminata e la distribuzione del peso di Andrea Sempio. La Procura di Pavia ha avviato nuove perizie per misurare con precisione la grandezza dell'impronta e confrontarla con quella del nuovo indagato.
La dinamica dell'aggressione è un altro elemento centrale nella rilettura del caso. Le sentenze precedenti indicano due fasi dell'attacco: un primo colpo ai piedi delle scale e, dopo una momentanea perdita di sensi, il colpo finale mentre Chiara veniva gettata dalle scale. Tuttavia, i nuovi inquirenti ipotizzano l'utilizzo di più armi e un'aggressione più complessa, con colpi anche lungo la scala. Alcune impronte sul muro attribuite a Sempio potrebbero essere compatibili con una posizione inclinata, come se l'assassino si fosse spinto verso il fondo della scala.
Andrea Sempio, vecchio amico della vittima, è nuovamente al centro dell'attenzione. Già nel 2017 aveva dichiarato di calzare il numero 44, e ora le nuove perizie vogliono verificare la compatibilità con le impronte trovate. A rinforzare la posizione degli inquirenti, un testimone mai ascoltato: un agricoltore che lavorava nei campi vicini potrebbe aver sentito una lite tra Chiara e il suo assassino. L'uomo avrebbe raccontato l'episodio nel 2016 a un investigatore privato, ma la Procura non approfondì la sua testimonianza. Ora, anche questa pista viene riaperta. Dichiarazioni recenti rilanciano l'ipotesi difensiva: il legale di Sempio afferma che "Nordio ha ragione e Stasi è innocente".
Andrea Sempio è un amico storico di Marco Poggi, fratello di Chiara. All'epoca del delitto, nel 2007, Sempio aveva 19 anni e frequentava abitualmente la villetta di via Pascoli, dove si recava anche in assenza di Marco, in quanto molto legato alla famiglia Poggi. Il suo nome comparve per la prima volta nell'inchiesta nel 2016, quando alcune analisi del DNA su un campione di saliva rinvenuto su un computer acceso nella casa di Chiara rivelarono la sua presenza. Le indagini successive non portarono a un'imputazione formale, ma oggi il suo ruolo torna al centro delle indagini. Nel frattempo, sono emersi sms della madre di Sempio che mettono in dubbio il suo alibi.
Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi, è stato condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di reclusione per l'omicidio della ragazza. Tuttavia, con l'emergere di nuovi elementi, come la revisione delle impronte di scarpa e l'immagine dello specchio, la Procura ha riaperto il fascicolo. Non è stata avanzata alcuna istanza di revisione del processo a suo carico, ma la possibilità che un altro soggetto possa essere coinvolto in modo più diretto sta inducendo gli inquirenti a riesaminare molte delle certezze processuali passate. Intanto, un campione chiave con l'impronta del palmo attribuita a Sempio risulta sparito. Altro elemento emerso è la testimonianza di un frate, Alessandro Biasibetti, amico della famiglia Poggi, che dovrà fornire il suo DNA.