Tornano a galla alcuni dettagli sul caso
Chiara Poggi, otto anni dopo © Tgcom24
Tornano a galla alcuni dettagli sul delitto di Garlasco. Come quello del file sulla pedofilia salvato da Chiara Poggi nel giugno 2007 - due mesi prima dell'omicidio - sulla sua chiavetta usb. Lo ricorda Il Messaggero in un articolo in cui si parla dell'ipotesi dell'avvocato Massimo Lovati, difensore dell'indagato Andrea Sempio.
Lovati ha esposto la sua tesi durante la puntata di "Quarto Grado" del 23 maggio. Per il legale, non è da escludere che a uccidere la 26enne sia stato un sicario.
"Anche in quel periodo, nel Santuario delle Bozzole, che dista 300 metri da casa Poggi, oltre che esserci l'oratorio, si praticava l'esorcismo. Questo è risaputo. Nel 2012, c'è uno scandalo: vengono arrestati due ragazzi rumeni che compiono un'estorsione ai danni di più sacerdoti e che riferiscono di aver accertato che in quella località non solo si praticava l'esorcismo, ma anche la pedofilia", ha spiegato l'avvocato, che collega questi eventi all'omicidio di Chiara. "Il filo comune è la pedofilia. Chiara aveva visto, praticava l'oratorio. Era diventata scomoda perché aveva saputo determinate cose, allora l'hanno eliminata. È una mia sensazione, non ho prove o indizi", ha aggiunto il legale.
Il file salvato nella chiavetta di Chiara e che era emerso nelle prime indagini, ricorda ancora Il Messaggero, "conteneva una serie di articoli su reati di pedofilia a opera di membri della Chiesa".