Speciale Il delitto di Garlasco
confermate le indiscrezioni

Garlasco, il pm: "L'impronta di Sempio corrisponde per 15 punti di contatto" | Il legale dei Poggi: "La traccia non è decisiva"

La Procura di Pavia conferma le indiscrezioni sulla traccia ritrovata sulle scale che conducono al seminterrato della villetta, dove è stato ritrovato il cadavere di Chiara Poggi

21 Mag 2025 - 21:04
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© Quarto Grado
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"L'impronta 33 evidenziata mediante l'impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". Così, in una nota, il procuratore della Repubblica di Pavia, Fabio Napoleone, dà ufficialità alle indiscrezioni sull'impronta ritrovata sulle scale che conducono al seminterrato della villetta di Garlasco, dove è stato ritrovato il cadavere di Chiara Poggi. La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata "alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software".

Legale dei Poggi: "L'impronta di Sempio non è decisiva"

 Secondo Gian Luigi Tizzoni, legale dei genitori di Chiara Poggi, l'impronta attribuita ad Andrea Sempio "non è così decisiva come la vogliono propagandare". Per l'avvocato quella traccia "senza sangue", che si trova vicino a quella di Marco Poggi, non è indicativa: l'attuale e principale sospettato frequentava l'abitazione di via Pascoli perché i due adolescenti erano molto amici. In più, "Marco teneva la playstation e i videogiochi nella tavernetta", che si trova proprio al piano seminterrato. Dunque è probabile che avessero percorso spesso quelle scale. Dove per altro, ha fatto notare Tizzoni, la traccia dell'unica scarpa, per le indagini calzata dall'assassino, con la suola "a pallini e numero 42, "si ferma al secondo scalino" e non ce ne sono altre più in basso in prossimità dell'impronta di Sempio. E proprio su questa impronta di scarpa, gli inquirenti hanno delegato analisi tecniche per appurare ancora una volta quale sia il numero riferibile a quella suola. Il 42 come quello di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara che sta espiando 16 anni di carcere, o il 44 come quello di Sempio

La consulenza tecnica dattiloscopica è stata depositata presso la segreteria della Procura di Pavia, "per una maggiore celerità ed efficienza delle indagini e al fine di sviluppare un eventuale contraddittorio con la difesa di Andrea Sempio, anche per eventuali deduzioni al riguardo".

Il trattamento e il rilievo dell'impronta 33

 Considerate "le imprecisioni e le inesattezze riportate dai media in merito all'impronta 33", la Procura ha fornito alcune precisazioni. Il 21 agosto 2007, cioè otto giorni dopo l'omicidio, i Ris di Parma hanno trattato con una "soluzione di ninidrina spray" (un reagente) il "primo tratto della scala che conduce alla cantina di casa" dove fu rinvenuto il cadavere con l'obiettivo di "evidenziare impronte e tracce latenti". Il 29 agosto 2007 (la ninidrina reagisce dopo alcuni giorni) i carabinieri della Scientifica hanno ispezionato quelle aree individuando "l'impronta 33", che "è stata fotografata digitalmente".

Le indagini della Procura

 Come già emerso martedì, il 5 settembre 2007 una parte dell'impronta, "priva di creste utili per gli accertamenti dattiloscopici", è "stata asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile". Mentre la parte restante era stata ritenuta "non utile" a individuare impronte. Ora invece la Procura la attribuisce al 37enne amico di Marco Poggi, già indagato e archiviato due volte, e procede nelle indagini.

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