Il 41enne condannato: "Mai conosciuto né visto Sempio". Il 37enne indagato diserta l'aula per un cavillo. I suoi avvocati: "Nullo l'invito a comparire". Un post Instagram provocatorio della legale: "Guerra dura senza paura". Il fratello di Chiara, Marco Poggi, "convinto dell'estraneità dell'amico"
Nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco erano stati convocati in contemporanea, in Procura a Pavia, Alberto Stasi e Andrea Sempio: l'uomo ora indagato dopo la riapertura del caso per l'omicidio di Chiara Poggi e l'allora fidanzato, condannato con sentenza definitiva per aver ucciso la ragazza, il 13 agosto 2007. Ma davanti ai pm Sempio non si è presentato, mentre Stasi ha risposto a tutte le domande e ha detto di non aver mai "conosciuto né visto" il nuovo indagato. A Venezia nel frattempo è stato sentito dai magistrati, in qualità di testimone, il fratello di Chiara, Marco Poggi, "convinto dell'estraneità di Sempio", ha detto il suo avvocato. Una giornata densa di avvenimenti per gli sviluppi della nuova inchiesta sul delitto di 18 anni fa, con un improvviso colpo di scena: il ritrovamento di un'impronta di Andrea Sempio, nella villetta della famiglia Poggi.
Proprio mentre emerge questo nuovo particolare, si sarebbero dunque dovuti incrociare in contemporanea, in Tribunale a Pavia, i due volti legati al delitto di Garlasco. Il procuratore Fabio Napoleone con l'aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano avevano convocato sia Stasi sia Sempio allo scopo di evitare fughe di notizie.
Sempio non si è presentato perché i suoi avvocati hanno eccepito la carenza nell'invito a comparire di un "avvertimento" ritenuto fondamentale, ossia per una questione procedurale. Neanche i legali si sono presentati in procura. Angela Taccia e Massimo Lovati hanno quindi depositato una memoria per evidenziare appunto tale "carenza" nell'invito a comparire per l'interrogatorio, notificato nei giorni scorsi. Nel documento mancava infatti "l'avvertimento" previsto dall'articolo 375 comma 2 lettera D. Articolo che prevede che "il pubblico ministero potrà disporre a norma dell'articolo 132 l'accompagnamento coattivo in caso di mancata presentazione senza che sia stato addotto legittimo impedimento".
La mancanza di questo "avvertimento" nell'atto dei pm, secondo la difesa, comporta la nullità di quell'invito a comparire, perché è un "avvertimento ritenuto fondamentale" e che va indicato all'indagato. A questo punto, da quanto si è saputo, i pm potrebbero notificare un nuovo invito a comparire, sanando quella carenza contestata dalla difesa, oppure potrebbero ritenere che il loro atto non fosse affatto nullo e che Sempio, convocato, non si sia presentato. E nell'eventualità disporre anche l'accompagnamento coattivo. Questa mossa della difesa sotto un profilo procedurale e tecnico dà il senso, comunque, della "battaglia" che i legali intendono portare avanti.
"Guerra dura senza paura": è quanto ha scritto in una storia su Instagram l'avvocata Angela Taccia. "CPP we love you", ha aggiunto con l'emoticon di una tigre e un cuoricino blu, con probabile riferimento al codice di procedura penale, al quale appunto si sono appellati per evitare l'interrogatorio del loro assistito.
Negli uffici della procura guidata da Fabio Napoleone si è presentato invece Stasi, sentito per oltre due ore come testimone. L'allora fidanzato di Chiara Poggi ha risposto a "tutte le domande", ha fatto sapere all'uscita dal tribunale il suo legale Antonio De Rensis, che lo difende con l'avvocata Giada Bocellari. E lo stesso Stasi ha spiegato che non conosceva Andrea Sempio, non l'aveva mai visto, non sapeva che faccia avesse. L'interrogatorio ha toccato più tempi, tra cui la ricostruzione delle ore prima dell'omicidio e della sera precedente. Ad Alberto, nel chiedergli se sapesse se Sempio frequentava la villetta e quali zone, sarebbe stata resa nota anche la presenza dell'impronta sul muro che, secondo una consulenza dei pm, è proprio di Sempio.
"È stata una giornata molto positiva", ha commentato ancora De Rensis. "Siamo molto contenti di essere venuti e aver risposto a tutte le domande". Quanto ai contenuti delle dichiarazioni di Alberto, ha detto ancora De Rensis ai cronisti, "non dirò una sillaba. Noi rispettiamo questa indagine che viene condotta a 360 gradi: è un'inchiesta molto seria. Alberto è sereno, rispetta la condanna ma guarda con fiducia al futuro".
Infine, Marco Poggi. Il fratello di Chiara è convinto dell'estraneità di Sempio al delitto, ha detto il suo avvocato al termine dell'audizione. "Con la collaborazione degli inquirenti - ha commentato Francesco Compagna -, Marco ha potuto essere sentito lontano dai giornalisti e ha risposto serenamente alle domande che gli sono state rivolte. Ad Andrea lo lega un'amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia".