Daniele Pieroni, scrittore 60enne, aveva il morbo di Parkinson dal 2008: era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno
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Suicidio medicalmente assistito: è stato eseguito il primo caso in Toscana dopo l'approvazione a febbraio della legge regionale su tempi e modalità, redatta partendo dalla pdl "Liberi subito' dell'associazione Coscioni, poi impugnata dal governo. Ne dà notizia l'associazione: "Il 17 maggio, in provincia di Siena - spiega -, Daniele Pieroni, scrittore, ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita grazie alla sentenza 242/19 della Consulta e alla legge" toscana.
Scrittore e saggista, ma anche violoncellista amatoriale, Daniele Pieroni, era nato a Pescara nel 1961, per poi trasferirsi, ancora bambino, a Roma. Ha vissuto e lavorato nella Capitale per circa 40 anni, con parentesi anche all'estero quindi l'arrivo in Toscana a Chiusi (Siena). Ha pubblicato libri di poesia e di prosa, l'esordio nel 1984 con 'Scritti', ma anche libretti d'opera e saggi. Pieroni, si legge su una biografia pubblicata sul web, ha inoltre collaborato con radio e giornali e ha condiretto Ritmica, rivista dell'Università Sapienza di Roma. Nel 1997 ha vinto il premio Erato-Farnesina del ministero degli Esteri, l''ultimo riconoscimento risale al 2021, il premio 'Montale Fuori di Casa' per la sezione Poesia e musica.
L'uomo, sessantenne, era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e, per "una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno". "È il primo caso di morte volontaria assistita avvenuto nella Regione da quando la legge è entrata in vigore, a conferma della sua piena applicabilità in virtù di giudicato costituzionale, nonostante l'impugnazione da parte del governo", spiega l'associazione.
Quando per la normativa a maggio è stato annunciato il ricorso alla Consulta da parte del governo lo stesso presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo aveva spiegato che la legge resta comunque in vigore fino al pronunciamento della Corte costituzionale.
Sul caso interviene anche Iacopo Melio, consigliere Pd in Regione Toscana. "Ora che la notizia è pubblica posso dirlo: Daniele Pieroni non ha perso tempo. Appena ottenuta la conferma dall'Asl Toscana Sud-Est ha deciso di andarsene, serenamente, con accanto il padre e qualche amicizia che gli è rimasta accanto fino a che i suoi occhi non si sono chiusi". E ancora: "Ci eravamo accordati per un'intervista che potesse spiegare le ragioni della sua scelta facendo comprendere quanto sia importante la possibilità di autodeterminarsi fino alla fine in situazioni di estrema sofferenza come quella che stava vivendo lui".
Pieroni nell'agosto 2023, tramite un amico, si spiega ancora in una nota, "aveva contattato il numero Bianco dell'associazione Luca Coscioni per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontaria assistita. In giornata, Marco Cappato gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Daniele ha scelto il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale all'Asl Toscana Sud Est il 31 agosto. Dopo aver ricevuto, il 22 aprile, l'esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale nota come 'Cappato-Dj Fabo', Daniele, meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato". Erano presenti, "su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell'Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità", come confermato da chi era presente.
Accanto a Daniele c'erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della cellula toscana dell'associazione Luca Coscioni, il suo fiduciario Leonardo Pinzi, le sue badanti, il padre e qualche amico che gli è rimasto accanto fino a che i suoi occhi non si sono chiusi. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente".
"Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano. È importante che la legge abbia funzionato e che l'Asl abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto", commenta Maltese, attualmente indagata insieme a Marco Cappato e Chiara Lalli per aver aiutato un altro cittadino toscano, Massimiliano Scalas, affetto da sclerosi multipla, ad accedere al suicidio assistito in Svizzera.
"E' la dimostrazione di quanto sia vano il tentativo di dichiararla incostituzionale, di quanto la Regione abbia momentaneamente colmato un vuoto, che non abbiamo la presunzione di riempire per sempre: è opportuno che una" norma "nazionale possa dar corso a un adattamento in termini di legge di quanto la Corte Costituzionale ha affermato sul piano dei principi". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, commentando il primo caso di suicidio medicalmente assistito dopo la legge toscana.