Il sindaco Lavanna scrive a Mattarella: "Rischiamo di sborsare mezzo milione in dieci anni". Gli animali sequestrati da un allevamento abusivo
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Un paese di poco più di mille anime nella provincia di Pesaro Urbino diventato suo malgrado protagonista di una storia surreale: a Mercatino Conca per mantenere i nove pitbull che gravano sui conti pubblici per 40mila euro all'anno, i conti dell'amministrazione sono in serio pericolo. Il sindaco Omar Lavanna ha dovuto appellarsi persino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per trovare una via d'uscita.
Come ricostruisce "Il resto del Carlino", tutto nasce nel 2021, quando una donna siciliana affitta una casa nel territorio comunale e crea un allevamento abusivo di pitbull. All'inizio gli animali sono sedici, poi quattro vengono ceduti. I dodici rimasti vivono in condizioni al limite: separati tra loro, rinchiusi in casa o in box fatiscenti nel giardino, senza mai uscire. I veterinari dell'Asl effettuano numerosi sopralluoghi, redigono verbali, impongono prescrizioni. Ma la donna non si adegua.
Nel maggio 2023 il Comune è costretto a intervenire, sottraendo alla proprietaria quattro cani che finiscono nel canile di Ca' Lucio, a Urbino. La situazione precipita a gennaio 2024: uno degli animali rimasti sfugge al controllo e aggredisce mortalmente un altro cane che stava passeggiando con il padrone. A quel punto non ci sono più margini: il sindaco sequestra anche i sei pitbull rimasti (uno era morto, un altro era stato ceduto) e li fa trasferire in canile. Con la morte di uno di questi, oggi ne restano nove, tutti di tre o quattro anni d'età, ospitati nelle strutture di Urbino, Fano e Pesaro ma mantenuti dalle casse comunali.
"Vista l'aspettativa di vita di oltre dieci anni, rischiano di costarci mezzo milione di euro, perché non è facile farli adottare", spiega Lavanna. "Si tratta di spese a fondo perduto, quindi dobbiamo prenderle dal bilancio, sottraendole ad altri settori: nel 2024 e 2025 ci siamo riusciti, in futuro non so come faremo". Il bilancio di Mercatino Conca si aggira intorno ai due milioni di euro, quasi interamente assorbiti da costi fissi, spese per il personale, mutui e altre voci indispensabili. Il margine di manovra è praticamente nullo. Tanto che il Comune non può nemmeno permettersi di sostituire un operaio andato in pensione.
"Ne avevamo tre, di cui uno guida gli scuolabus e due si occupavano di manutenzione stradale. Di questi, uno è andato in pensione e il revisore dei conti ci dice che, stanti così le cose, non possiamo sostituirlo. Assumerne uno nuovo costerebbe 32mila euro all'anno, il mantenimento dei cani costa molto di più". Nel frattempo, le lettere inviate ai parlamentari, al presidente del Consiglio e a Mattarella non hanno ricevuto risposta. Nemmeno dalla Regione Marche è arrivato un segnale. E così Mercatino Conca continua a fare i conti con nove pitbull che rischiano di mandare in rosso i bilanci di un'intera comunità.