Speciale Il delitto di Garlasco
non solo l'inchiesta bis

Garlasco, Lovati nei guai: l'Ordine valuta sanzioni | L'avvocato di Sempio: "Io tradito, a furia di bere non so cosa ho detto"

Nel mirino le sue frasi contro la procura di Pavia e gli ex difensori di Stasi

08 Ott 2025 - 22:17
 © Ansa

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La Procura di Pavia lo smentisce e l'Ordine degli avvocati accende un faro sulle sue affermazioni. Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, finisce nella bufera per un'intervista rilasciata a Fabrizio Corona. "Mi ha tradito. Non so che cos'ho detto, a furia di bere...", si è giustificato il legale, già indagato per diffamazione nei confronti dello studio legale Giarda. Il caso rischia di finire davanti alla commissione disciplinare.


Lovati aveva fatto intendere che la riapertura del caso sia stata volontà del procuratore aggiunto Stefano Civardi. "Napoleone, da quello che mi hanno riferito, voleva chiedere l'archiviazione. Quell'altro invece, quel Civardi", sono le parole dell'avvocato che hanno scatenato la reazione della Procura. Per il procuratore Fabio Napoleone, si tratta di frasi "destituite di ogni fondamento". Quando la difesa di Alberto Stasi ha depositato una relazione genetica forense nel 2023, "il dottor Civardi svolgeva il proprio servizio presso la Procura di Milano". La coassegnazione del procedimento a Civardi è avvenuta solo dopo il suo insediamento a Pavia nel febbraio 2024, puntualizza Napoleone.

"Mi è stato proposto di fare un serial, mi è stato versato da bere e sono stato tradito", è la ricostruzione di Lovati a una trasmissione televisiva. Il legale è accusato dalla Procura di Milano di diffamazione aggravata nei confronti di Fabio ed Enrico Giarda per aver parlato il 13 marzo 2025 di una "macchinazione della difesa Giarda" davanti alle telecamere. I Giarda - ex difensori di Alberto Stasi - valutano nuove azioni legali anche per le recenti frasi pronunciate da Lovati fra cui quella in cui il padre Angelo viene definito esponente di una "massoneria bianca". È stata aperta un'istruttoria dal Consiglio Distrettuale di Disciplina di Milano, che valuta profili disciplinari e violazioni del dovere di correttezza nei confronti dei colleghi.