Speciale Il delitto di Garlasco
"Per le sentenze il colpevole è Alberto Stasi"

Garlasco, Andrea Sempio: "C'è accanimento, vivo come se fossi ai domiciliari"

L'unico indagato nel nuovo filone sull’omicidio di Chiara Poggi racconta il peso di vivere con queste accuse e chiarisce la natura degli appunti economici trovati dagli investigatori

19 Nov 2025 - 22:20
 © Tgcom24

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Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, racconta in tv il peso delle accuse, parlando di "accanimento" e di una vita "come ai domiciliari", mentre respinge ogni sospetto legato agli appunti economici trovati dagli investigatori. "Io al momento non ho una vita - ha aggiunto rispondendo alla domanda su come fosse cambiata la sua esistenza da indagato - . Io al momento sono tornato a vivere nella cameretta in cui stavo una volta e a quasi 40 anni sono chiuso lì, non posso far niente, è come essere ai domiciliari". 

Sempio ha spiegato che gli appunti economici rinvenuti dagli investigatori erano semplici annotazioni relative alle spese legali affrontate dalla famiglia nel corso degli anni. 

Le parole di Sempio: "C'è accanimento, spero in buona fede"

 Sempio, intervistato da Bruno Vespa a 5 Minuti su Rai 1, ha spiegato il peso di dover fronteggiare le nuove attenzioni giudiziarie sul caso di Garlasco. "Un po' sì, non posso negarlo", ha affermato, riferendosi alla percezione di un accanimento nei suoi confronti. Ha spiegato che ogni volta che la vicenda riemerge è costretto a rivivere quanto già vissuto. 

Gli appunti sui soldi e le spiegazioni

 Durante la trasmissione, Sempio ha chiarito anche la questione dell'appunto al centro delle ipotesi di corruzione legate alla precedente archiviazione di un procedimento a suo carico a Pavia. Secondo la sua versione, la nota indicante "20-30 euro" sarebbe semplicemente un appunto scritto dal padre relativo al costo per ottenere copie di atti, e non un riferimento a denaro versato per influenzare decisioni giudiziarie. "Era quanto costava ritirare le carte dell'archiviazione", ha affermato, aggiungendo che in casa sarebbe stato trovato anche un secondo appunto con l'elenco delle spese effettive, espresse in migliaia di euro.

Le spese legali e gli appunti trovati in casa

 Sempio ha confermato che, negli anni, la famiglia ha sostenuto costi significativi per assistenza legale e consulenze tecniche. Ha spiegato che l'elenco dei versamenti effettuati agli avvocati era conservato in casa e che gli investigatori lo hanno acquisito durante l'ultima perquisizione. Interrogato sulle somme versate, ha detto di non ricordare l'importo esatto, ma di poter stimare "intorno ai 50mila euro". Tutte le spese, secondo quanto dichiarato, erano annotate sotto il nome generico "Lovati", presente anche nell'appunto in possesso degli inquirenti. 

Le domande dell'interrogatorio e le intercettazioni

 Nel corso dell'intervista, Sempio ha poi respinto anche le ipotesi di aver ricevuto in anticipo le domande dell'interrogatorio. Ha spiegato che le conversazioni intercettate riguardavano argomenti emersi pubblicamente sui media e affrontati in precedenti colloqui e interviste. "Non c'è stato nessun passaggio di domande - ha detto - . Erano cose che erano già uscite sui giornali e in televisione, non c'era nulla di nuovo o di inedito".

"Per le sentenze il colpevole è Alberto Stasi"

  La risposta però forse più emotiva e pesante è stata quella su Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara il 13 agosto 2007. "Credo che ormai sia stato acclarato in anni di processi e sentenze, quindi io mi rifaccio a quello che hanno detto le sentenze: ad oggi il colpevole è Alberto Stasi e non ho motivo di pensare il contrario".

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