Speciale Il delitto di Garlasco
Svolta nel caso

Delitto di Garlasco, indagato per corruzione il padre di Andrea Sempio

Secondo l'accusa, sarebbe stato lui a versare 20-30mila euro all'ex procuratore aggiunto Mario Venditti per archiviare la posizione del figlio nella precedente inchiesta. L'avvocato difensore: "Quel pizzino è poco più del nulla"

30 Ott 2025 - 19:12

Giuseppe Sempio, il padre di Andrea Sempio - indagato nell'inchiesta bis sul delitto di Garlasco per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi - è stato iscritto nel registro di indagati dalla procura di Brescia per il reato di corruzione. Secondo l'ipotesi accusatoria degli inquirenti, sarebbe stato lui a versare 20-30mila euro, stando al famoso pizzino trovato a casa Sempio, all'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti (indagato per corruzione in atti giudiziari) per archiviare la posizione del figlio Andrea nella precedente inchiesta.

Difesa Sempio: "Il padre di Andrea non ha ricevuto alcun atto"

 "Giuseppe Sempio a oggi non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia. È una notizia che apprendiamo, come al solito" da una testata. Così l'avvocato Angela Taccia che, con il collega Liborio Cataliotti, assiste Andrea Sempio, in merito all'iscrizione nel registro degli indagati della procura di Brescia del padre del 37enne.

Il giallo del "pizzino" trovato a casa Sempio

 Il "pizzino" trovato a casa dei genitori di Andrea Sempio è uno degli elementi centrali dell’indagine della Procura di Brescia. Durante una perquisizione effettuata nel maggio scorso nell’abitazione, gli investigatori hanno rinvenuto un appunto attribuito al padre, Giuseppe, sul quale compariva la frase: "Venditti gip archivia per 20.30 euro". Gli inquirenti sospettano che quel messaggio possa riferirsi a una somma di denaro legata all’archiviazione del figlio Andrea nel 2017, quando era indagato in un procedimento poi chiuso. Giuseppe Sempio, interrogato dai magistrati bresciani sul significato di quell'appunto, avrebbe risposto: "Dovrebbe essere una previsione di spesa che avevamo fatto noi in casa, su quanto avremmo dovuto pagare agli avvocati alla fine della faccenda". In collegamento con "Quarto Grado", l'uomo ha affermato: "Sì … era un pizzino che ho scritto, mi ricordo di averlo scritto, adesso i 20-30 euro non hanno significato, sono 20 o 30 euro, capire adesso dopo tanti anni a cosa servivano diventava difficile…poi mi è stato detto che forse erano soldi per le marche da bollo o forse soldi da dare agli avvocati per prelevare dei documenti per fare il loro iter...".

Difesa Sempio: "Quel pizzino è poco più del nulla"

 "Un atto dovuto, ma se la questione del pizzino fosse l'unico elemento a suo carico, sarebbe poco probante. Quel pizzino è poco più del nulla, io invito alla prudenza quando si parla di corruzione", ha commentato l'avvocato Cataliotti. In merito alla posizione di Andrea Sempio, il legale ha aggiunto: "Sono sicuro dell'innocenza di Sempio dopo aver letto gli atti, non vi svelo le carte che ho in mano. I processi sono come una partita a poker. Può essere che si faccia interrogare, noi giocheremo in contropiede rispetto alla Procura, per usare un termine calcistico".

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