Claudio Ercoli è deceduto nella notte per le gravi ustioni riportate. Feriti ancora in prognosi riservata i due agenti di polizia
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L'ispettore Eni Claudio Ercoli, rimasto gravemente ustionato nell'esplosione di venerdì a un distributore di Gpl alla periferia di Roma, è morto questa notte. Il tecnico, 67 anni, aveva riportato ustioni su oltre la metà del corpo. L'ipotesi iniziale di reato di lesioni gravissime, dopo il decesso di Ercoli, verrà rubricata con quella più grave di omicidio colposo. Rimane invece invariata quella di disastro colposo. Intanto i due agenti coinvolti nell'incidente sono ancora in prognosi riservata.
Claudio Ercoli era stato sottoposto nella giornata di ieri a un complesso intervento di innesto di cute omologa. "L'equipe medica e chirurgica ha messo in atto ogni possibile trattamento intensivo e specialistico, ma le condizioni cliniche del paziente sono progressivamente peggiorate, fino al decesso, causato dalla gravità delle lesioni riportate", spiega in una nota la Asl 2 esprimendo cordoglio per la morte dell'uomo. Rimane invece ancora in condizioni critiche, ma stabili, l'altro paziente grave, che presenta ustioni sul 25% del corpo. La prognosi resta riservata.
L'incidente si è verificato venerdì in via dei Gordiani, a Roma Est, presso un distributore di Gpl aveva anche generato una pericolosa nube di diossina. Claudio Ercoli, ispettore Eni, stava effettuando una verifica tecnica sulla cisterna quando si è verificata una violenta esplosione. Il boato è stato udito in tutta la zona e ha generato una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. L'impatto ha coinvolto diverse persone. Tra i 43 feriti, i più gravi sono risultati l'ispettore e due agenti della Polizia di Stato, intervenuti poco prima per soccorrere delle persone rimaste intrappolate.
Claudio Ercoli è stato trasportato d'urgenza al Centro grandi ustionati dell'ospedale Sant'Eugenio. Le sue condizioni erano apparse subito critiche, con ustioni di terzo grado sul 55% del corpo. Nella notte tra lunedì e martedì, l'uomo è deceduto a causa di uno shock termico irreversibile, nonostante i tentativi dei medici. La notizia della sua morte ha suscitato cordoglio tra i colleghi e in tutta la comunità Eni. Ercoli era un ispettore esperto, noto per la sua professionalità.
Il Vice Ispettore Marco Neri e l'Agente Francesco D'Onofrio, intervenuti durante l'emergenza, hanno riportato gravi ustioni. Entrambi sono attualmente ricoverati al Policlinico Umberto I, dove oggi pomeriggio sono stati sottoposti a delicati interventi chirurgici di ricostruzione plastica. Le loro condizioni restano stabili ma gravi. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Entrambi gli agenti sono stati elogiati per il coraggio dimostrato nel tentativo di mettere in salvo altre persone prima dell'esplosione.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, puntano ora a ricostruire le cause dell'incidente. Secondo le prime ipotesi, non si esclude un possibile errore umano nella gestione del flusso di Gpl durante la verifica tecnica. Gli inquirenti stanno esaminando filmati di sorveglianza e testimonianze per chiarire ogni responsabilità. Al momento non risultano indagati, ma gli accertamenti sono in corso. Intanto cresce l'allarme tra i residenti. L'episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli impianti Gpl nei centri abitati. I residenti chiedono controlli più rigorosi e una revisione delle normative.