Roma, esplode un deposito di gas al Prenestino: diversi feriti, danni ai palazzi vicini
© Vigili del Fuoco
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"Sarebbe meglio eliminare queste strutture dai centri abitati", spiega Valeria di Sarli del Consiglio nazionale delle ricerche. Sulla stessa linea Legambiente Lazio
"Sarebbe meglio eliminare in generale la presenza dei distributori di Gpl in città". Così Valeria di Sarli, ingegnere chimico del Cnr, dopo l'esplosione della struttura in via Gordiani, nel Prenestino, che si trovava nelle vicinanze di luoghi sensibili come case, scuole e centri sportivi. Ma il presidente del V Municipio Mauro Caliste, che attribuisce l'accaduto a un "errore umano", spiega che "era tutto a norma.
Cnr: "Qualcosa è sfuggito al protocollo" - "Non è la prima volta che succede una cosa simile, mi ricordo di un'altra esplosione avvenuta vicino Rieti nel 2018", sottolinea all'Ansa Di Sarli, che fa parte dell'Istituto di Scienze e Tecnologie per l'energia e la mobilità sostenibili del Consiglio nazionale delle ricerche. "La perdita di gas non sarebbe dovuta avvenire. Tuttavia, se hanno concesso la possibilità al distributore di essere lì è perché la procedura poteva e doveva essere fatta seguendo il protocollo, c'è stato qualcosa che è sfuggito. Probabilmente la perdita di gas è stata anche ingente", afferma l'esperta.
I rischi del Gpl - Non abbiamo le informazioni per quantificare, ma i danni generati sono una misura dell'intensità e della forza dell'esplosione, che è correlata alla quantità di materiale in gioco", spiega ancora di Sarli. Il gas, sottolinea, ha una "minima energia di innesco estremamente bassa": in altre parole, basta poco per provocare l'esplosione, anche solo "una piccolissima scintilla, o anche una scarica elettrostatica" per far saltare tutto. "È equiparabile a una bomba", sottolineano i vigili del fuoco.
Il Municipio: "Tutto a norma" - Caliste, presidente del V Municipio, sottolinea che "tutto era a norma. Del demolitore si sta definendo il trasferimento entro primavera - spiega - e poi c'è il dislocamento delle autoambulanze collegate col 118. Erano tutti autorizzati".
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Federcontribuenti: "Le licenze concesse decenni fa non possono essere eterne" - Federcontribuenti chiama in causa le autorità: "Se la responsabilità materiale sarà di chi ha sbagliato, ce ne sono altre a monte, e ricadono su chi ha consentito che un impianto come quello restasse in un tessuto fortemente urbanizzato. Le licenze concesse 10-20-30 anni fa non sono eterne, perché soggette a rinnovo. Ma questo non è più ammissibile soprattutto perché non sempre i controlli possono prevedere un accadimento straordinario e non per questo inevitabile", spiega l'associazione.
Legambiente Lazio: "Diminuire i distributori in città" - In Italia i distributori di carburante sono poco più di 21.600, di cui circa 4.500 erogano Gpl. Nel Comune di Roma sono 862, di cui 109 quelli a Gpl. Il distributore esploso non è il più "incastonato" della Capitale tra negozi e palazzi: esiste infatti una pompa "storica" (in via di rimozione e bonifica) lungo i Fori Imperiali, che poggia probabilmente sui resti del Templum Pacis. Quello di via dei Gordiani, meno centrale, ha attorno i bassi profili di campi sportivi e un autodemolitore, ma poco più in là ci sono i nove lunghi filari di condomini che terminano su via Romolo Balzani, i cui vetri si sono rotti. Secondo il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi, i distributori di Gpl andrebbero diminuti: "Bisogna allentare la morsa scegliendo altri mezzi per spostarsi - propone l'ambientalista - come le auto elettriche o i mezzi pubblici".