Si ipotizza un rapimento passionale dopo le parole di un'amica di Denisa, che si è presentata spontaneamente ai magistrati. La madre della donna sarebbe in contatto con il legale
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Un avvocato calabrese di 45 anni è indagato per la scomparsa di Denisa Maria Adas, la escort di origine romena di cui si sono perse le tracce a Prato il 15 maggio. Del coinvolgimento di un avvocato si era già parlato nei giorni scorsi in merito a un presunto rapimento passionale, ma la madre di Denisa, attraverso la sua avvocatessa, aveva smentito l'ipotesi del sequestro bollandola come "una pista sbagliata". Ora invece, a quanto pare, questa ipotesi investigativa ha preso corpo portando all'iscrizione dell'avvocato sul registro degli indagati.
A Prato la donna aveva diversi appuntamenti con clienti reclutati su una app di incontri. E, scrive il "Corriere della Sera", proprio l'avvocato calabrese finito nel mirino degli inquirenti saprebbe qualcosa della scomparsa di Denisa, secondo i racconti un'amica. A carico del 45enne c'è oggi un avviso di garanzia con l'ipotesi di reato di sequestro di persona. I carabinieri stanno visionando i filmati registrati dalle telecamere della zona, compreso il vicino casello autostradale, mentre la Procura affiderà l'incarico per analizzare impronte digitali e profili genetici repertati dai carabinieri nella stanza 101 del residence, dove alloggiava la escort.
La madre di lei, Maria Cristina Paun, 49 anni, ha parlato con la figlia per l'ultima volta il 15 maggio alle 23:30. Agli investigatori ha detto di non avere idea di cosa possa essere accaduto alla giovane, mentre l'amica si è presentata spontaneamente dai magistrati proprio per parlare dell'avvocato con cui la madre della donna sarebbe in contatto. "L'avvocato le ha detto di stare tranquilla perché la figlia è viva anche se ferita - ha detto l'amica -. Lui è l'avvocato di un gruppo di romeni che volevano costringere Denisa a lavorare per loro e per questo l'avrebbero picchiata e le avrebbero tolto i denti. L'avvocato avrebbe anche proposto uno scambio: lui difende gratuitamente i rapitori in cambio della liberazione di Denisa".
L'amica ritiene che il sequestro sia stato inventato dall'avvocato: questo si sarebbe invaghito di Denisa, che l'avrebbe però respinto. E ritiene anche che l'avvocato e la madre della escort parlino con un telefono cellulare Samsung nascosto in casa. I magistrati hanno infatti indagato Maria Cristina per false informazione al pm e disposto una perquisizione nella sua casa a Torpignattara. Il telefono è stato trovato e i carabinieri del nucleo investigativo di Firenze e Prato lo stanno esaminando alla ricerca di informazioni che possano portare a Denisa.