LE INDAGINI

Denisa, il killer delle escort non ha agito da solo: potrebbe essere il sicario del racket dell'Est

Forse Frumuzache vuole coprire qualcosa o qualcuno. Dietro gli omicidi potrebbe esserci una banda che puniva le ragazze che si ribellavano. Nei sopralluoghi rinvenuti resti umani e indumenti femminili 

13 Giu 2025 - 10:41
 © Dal Web

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Gli inquirenti che indagano sull'omicidio di Denisa Maria Adas, ritrovata cadavere a Montecatini, sono praticamente certi che Vasile Frumuzache, il vigilante reo confesso dell'uccisione di Denisa e di un'altra escort, Ana Maria Andrei, non abbia agito da solo. Si fa inoltre strada l'ipotesi che il romeno sia un sicario della mala delle escort, pista che viene approfondita dal "Messaggero" sulla scorta degli ultimi ritrovamenti degli investigatori nei sopralluoghi tra il casolare in cui sono stati rinvenuti i corpi delle due donne e il grande giardino attorno alla casa di Monsummano Terme, dove Frumuzache vive con la famiglia. 

Vertebra, slip, capelli

 I cani molecolari hanno infatti fifiutato una vertebra umana e, poco lontano, slip colorati e una ciocca di capelli tagliata di netto. Tutto viene ora accuratamente analizzato dagli esperti per accertare a chi appartengano questi elementi, mentre il mistero diventa sempre più fitto. Già il ritrovamento di quattro coltelli bruciati tra i rovi vicino alla casa del romeno e di quattro telefoni cellulari aveva fatto sorgere grossi dubbi. Ora, con questi nuovi reperti, si pensa a una pista molto più complessa di quella iniziale, e cioè di un uomo, Frumuzache, dalla doppia vita. 

Le lacune nelle confessioni di Frumuzache

 Praticamente certo dunque che l'uomo non abbia agito da solo, dal momento che le sue due confessioni sono piene di lacune. E' di fatto impossibile, come sostiene la guardia giurata, che la testa di Denisa sia stata tagliata nella camera del residence di Prato dove la donna sarebbe stata soffocata, dal momento che in quella stanza non c'erano tracce di sangue. La vertebra ritrovata dai cani potrebbe essere della donna e quindi la decapitazione potrebbe essere avvenuta proprio a Montecatini. 

L'ombra del racket

 Tutti questi nuovi elementi fanno sospettare agli investigatori che Frumuzache abbia eseguito gli ordini di una banda criminale che sfrutta la prostituzione. Il suo ruolo sarebbe dunque quello di un sicario, che elimina chi non rispetta più le regole del racket. La pista trova qualche riscontro negli elementi che erano spuntati all'inizio delle indagini, quando ancora si cercava Denisa. Ci sono le parole di un'amica della donna, che aveva parlato dell'intermediazione di un avvocato calabrese, finito sotto inchiesta per concorso in sequestro di persona. L'uomo avrebbe promesso alla madre di Denisa di "liberare" la ragazza da una presunta banda di connazionali romeni che la controllavano. 

La madre e la telefonata

 E c'è anche un particolare del racconto della madre, secondo cui la sera dell'omicidio, il 15 maggio, la figlia sarebbe stata seguita da due uomini fino alla porta del residence. Ancora, c'è quell'allusione fatta da Denisa poco prima di morire al telefono: "Se mi trova, mi ammazza". Tutti elementi che fanno pensare che dietro Frumuzache ci sia una rete molto più complessa e organizzata. 

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