IL MISTERO SI INFITTISCE

Denisa, nel mirino degli inquirenti i 4 cellulari del killer delle escort, "forse non era solo"

Potrebbe esserci un complice che ha agito con Vasile Frumuzache, la guardia giurata che ha confessato di aver ucciso, oltre a Denisa, anche Ana Maria Andrei. Nella memoria dei telefonini si cercano nuovi indizi sui delitti

09 Giu 2025 - 12:40

Il killer delle escort, Vasile Frumuzache, potrebbe avere uno o più complici. Nel mirino degli inquirenti ci sono ora i tre cellulari nascosti in casa e un quarto apparecchio rinvenuto sotto il sedile dell'auto della guardia giurata che ha confessato di aver ucciso Denisa Maria Adas, 30 anni, e Ana Maria Andrei, 27, trovate senza vita a Montecatini Terme. Le domande sono sulla provenienza dei telefonini (non si esclude che possano appartenere ad altre donne scomparse) e sulle informazioni nascoste nella memoria, che potrebbero far luce sui delitti. 

Ipotesi complice

 L'ipotesi del complice dunque si rafforzerebbe, secondo quanto scrive la "Repubblica", che sottolinea il passaggio in cui, nel testo della misura cautelare disposta dal gip, si valuta come "comprensibile il sospetto della Procura" che Frumuzache non abbia fatto tutto da solo. Su questo fronte, un italiano residente nel Pistoiese sarebbe stato ripreso dalle telecamere del residence da cui Denisa è scomparsa il 15 maggio, proprio nei minuti precedenti al delitto e mentre Frumuzache era già nell'edificio. Quell'uomo viene visto mentre si allontana scuotendo la testa. E' scattata una perquisizione e si starebbe lavorando sugli elementi trovati. 

Utilizzata dal killer la sim di una vittima

 L'inchiesta si orienta comunque sulla pista dei delitti seriali: ci sono infatti forti analogie tra i due omicidi e anche alcuni elementi rituali, come l'uso apparentemente anomalo degli stessi cellulari: durante l'omicidio di Denisa, il killer ha utilizzato la sim di Ana Maria per chiamare la sua utenza e agli inquirenti ha detto: "Non so perché l'ho fatto". 

Le armi e i misteri

 C'è poi il macabro dettaglio del coltello. L'arma usata per uccidere Ana Maria nell'estate del 2024 a Montecatini era la stessa che l'uomo aveva portato con sè anche nel secondo omicidio. Anche se Frumuzache ha detto: "Ma quel coltello non l'ho usato". E poi ci sono alcune false dichiarazioni. La principale quella sull'arma utilizzata per decapitare la escort: l'uomo aveva indicato un piccolo coltello, mentre il medico legale ha parlato di un'accetta o di una mannaia. Gli investigatori si chiedono quindi se, come ipotizza l'avvocato della famiglia di Denisa, abbia voluto "coprire qualcuno", oppure se abbia voluto nascondere altri dettagli inquietanti. 

Verso nuovi sopralluoghi

 Intanto Frumuzache, dopo essere stato aggredito in carcere a Prato da un cugino di Ana Maria, è stato trasferito nella casa circondariale di Sollicciano, a Firenze, dove è in regime di massima sorveglianza. Al suo avvocato ha chiesto informazioni sulla sua famiglia e sui figli, che sono in un a struttura protetta. Gli uomini della Scientifica dei carabinieri si preparano nel frattempo a tornare nel campo di Montecatini, per cercare ancora. 

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