Speciale Il delitto di Garlasco
Chi c'era in quella casa?

Delitto di Garlasco, il Dna ritrovato nella bocca di Chiara Poggi riaccende l’attenzione sull'amico suicida di Andrea Sempio

Una traccia genetica maschile rilancia l'interesse su Michele Bertani, morto suicida nel 2017, che nel suo ultimo messaggio scrisse: "Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare". La Procura analizza anche altri profili legati al gruppo di amici di Sempio

13 Lug 2025 - 15:17
 © Tgcom24

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Una nuova traccia genetica (che lunedì sarà sottoposta a nuovi test) potrebbe rimettere in discussione alcuni punti chiave del caso Garlasco. Secondo quanto riportano il Corriere della Sera e Repubblica, un Dna maschile è stato individuato nella bocca di Chiara Poggi, uccisa nel 2007. La scoperta, frutto di analisi recenti condotte sui reperti originali, ha riacceso l'attenzione su Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, morto suicida nel 2017. Gli investigatori stanno ora confrontando il profilo con quello di altri amici di Sempio. La Procura non esclude alcuna ipotesi: si valuta l'eventualità di una contaminazione, ma anche la presenza di un complice. Gli esiti delle nuove analisi potrebbero aprire scenari finora inesplorati.

Il nuovo Dna trovato nei reperti di Chiara Poggi

 Il Corriere della Sera riporta che il Dna maschile è stato rilevato su un tampone oro-faringeo eseguito durante l'autopsia del 2007 e mai esaminato prima. Si tratta di una traccia pressoché completa, che esclude il profilo genetico di Alberto Stasi, l'ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva. Una prima traccia, spiega il quotidiano, è stata ritenuta frutto di possibile contaminazione; la seconda invece ha caratteristiche più definite, tanto da essere ribattezzata “Ignoto 3”.

Chi era Michele Bertani, l'amico di Sempio morto suicida

 Repubblica scrive che gli inquirenti hanno puntato l'attenzione su Michele Bertani, un giovane legato al gruppo di amici di Andrea Sempio. Bertani si è tolto la vita nel 2017 e ora il suo profilo genetico potrebbe essere recuperato dai familiari per effettuare un confronto con il Dna rinvenuto. Gli investigatori non confermano collegamenti diretti, ma secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa, il nome di Bertani sarebbe tornato al centro dell'attenzione per la sua vicinanza a Sempio e alla cerchia ristretta di conoscenti. Secondo quanto riportato da diverse fonti, prima di togliersi la vita avrebbe lasciato un messaggio in cui scriveva: "Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare".

Gli accertamenti sugli amici di Sempio

 Oltre a Bertani, anche altri amici di Sempio sono stati sottoposti a confronto genetico. Come riferisce Repubblica, i profili di Marco Poggi, Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti sono già stati esclusi. L'attenzione resta alta sul gruppo di conoscenti di Andrea Sempio, da cui potrebbe emergere un collegamento utile a identificare il profilo di Ignoto 3. La pista è considerata rilevante ma ancora tutta da verificare.

Ipotesi degli inquirenti: contaminazione o complice?

 Il Corriere spiega che gli investigatori non escludono che la traccia possa derivare da una contaminazione avvenuta durante le operazioni dell'epoca, ad esempio da parte di tecnici o medici legali. Tuttavia, la posizione della traccia, ovvero la bocca della vittima, rende plausibile anche un contatto diretto. Per questo la Procura sta seguendo anche l'ipotesi della presenza di un complice sulla scena del delitto, mai identificato fino a oggi.

Le analisi genetiche sono ora nelle mani della Scientifica, che dovrebbe produrre risultati nelle prossime settimane. Potrebbe essere autorizzata la riesumazione della salma di Michele Bertani per un prelievo diretto, qualora il campione ottenuto dai familiari non fosse sufficiente. Intanto gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, sottolineando che nessuna ipotesi è esclusa e che ogni elemento verrà verificato con la massima cautela.

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