Gli esperti sono preoccupati per l'imprevedibilità della diffusione del virus. Verifiche sulle donazioni di sangue. Secondo l'Iss, i casi ufficialmente confermati sono 89
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Resta alta l'allerta per il virus West Nile. I casi in Italia continuano a crescere, come il bilancio delle vittime. Preoccupa il numero delle infezioni stimate su tutto il territorio nazionale: si parla di almeno 10mila, la maggioranza dei quali asintomatici, in base a un calcolo effettuato sulla base dei decessi segnalati nel 2025. Le previsioni dicono che il picco dei casi si vedrà dopo Ferragosto. Ma a destare timore è anche l'imprevedibilità di questo virus, che viene diffuso dalle comuni zanzare Culex.
Finora si contano nove morti, quattro dei quali in Campania. I casi confermati, secondo l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità, sono 31, concentrati soprattutto tra Lazio e Campania. Le infezioni segnalate e confermate sono però molto aumentate in pochi giorni, con due nuovi casi registrati anche in Lombardia nelle ultime ore: una donna di 38 anni a Milano e una di 66 a Pavia, quest'ultima ricoverata. Altri due casi positivi sono in Campania, uno in gravi condizioni, mentre a L'Aquila ci sono accertamenti su un caso sospetto.
Intanto, secondo l'Istituto superiore di sanità sono 89 i casi confermati ufficialmente nel 2025: erano 32 nel precedente bollettino pubblicato settimana scorsa. Tra i casi confermati dall'inizio della sorveglianza al 30 luglio, 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania), 2 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania), 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna) e 1 caso asintomatico (1 Campania).
Faro puntato sulle donazioni di sangue nelle province in cui è stata certificata la presenza del virus, dove si eseguono ora test specifici sulle sacche. Nei territori dove il virus non è rilevato, se non è prevista l'esecuzione del test, il donatore deve astenersi per 28 giorni se ha soggiornato in aree a rischio. Le istituzioni invitano alla calma, con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che assicura che "non c'è emergenza" anche se "preoccupa l'incapacità dei dirigenti del ministero della Salute", e il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia Mario Melazzini che parla di una situazione "assolutamente sotto controllo".
L'imprevedibilità della diffusione rendono cruciali restano sorveglianza e monitoraggio. "Se ci saranno più infezioni - afferma Federico Gobbi, direttore del dipartimento di Malattie infettive e tropicali e Microbiologia dell'Irccs ospedale Sacrocuore Don Calabria Negrar - aumenteranno inevitabilmente sia i casi gravi di neuro-encefalite sia i decessi". Attivata dalla Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) la rete di ospedali sentinella per il monitoraggio del virus, in seguito ai recenti focolai in diverse aree del Paese. Una struttura capillare e affidabile, assicura il presidente Fiaso Giovanni Migliore, "che ha già dimostrato la sua efficacia durante la pandemia da Covid-19".