Evaso dopo la laurea, Andrea Cavallari estradato dalla Spagna: il rientro in Italia
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Dopo l'evasione era stato subito richiesto un mandato d'arresto europeo. Il giovane è stato localizzato il 16 luglio a Barcellona e bloccato e arrestato dalla polizia spagnola il giorno dopo vicino all'hotel dove alloggiava
Dopo due settimane di latitanza e la cattura a Barcellona Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la strage di Corinaldo, evaso dalla Dozza di Bologna, è stato estradato in Italia. Il giovane si era dileguato il 3 luglio, approfittando del permesso premio per la sua laurea, ed è stato arrestato a Barcellona il 17 luglio in un'operazione congiunta transnazionale, come ha reso noto il ministero della Giustizia. Il volo di linea da Barcellona è atterrato a Fiumicino. Una volta espletate le procedure del mandato di arresto europeo, Cavallari è stato trasferito temporaneamente al carcere di Civitavecchia.
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Dopo l'evasione, la Procura di Ancona aveva immediatamente richiesto l'emissione di un mandato di arresto europeo, trasmesso alla divisione Sirene dello Scip (Servizi centrali e interprovinciali della polizia) per avviare le procedure per localizzarlo in tutta l'area Schengen.
Per rintracciarlo, si sono rivelati decisivi acquisizione e monitoraggio di alcune utenze telefoniche e carte prepagato che hanno consentito di ricostruire gli spostamenti del ricercato. La localizzazione precisa risale al 16 luglio, quando Cavallari è stato individuato nella città catalana.
Quel giorno, la Procura di Bologna ha emesso un ordine di indagine europeo e richiesto l'attivazione della rete Enfast (European network of fugitive active search teams). L'attivazione è avvenuta tramite Fast Italia, punto di contatto nazionale, che ha immediatamente avviato lo scambio informativo operativo con i colleghi spagnoli del Fast Spagna.
L'arresto, messo a segno dalla Policia Nacional - Udyco (Unidad de droga y crimen organizado), è avvenuto nei pressi dell'ingresso dell'hotel dove il giovane alloggiava. E' stato bloccato senza opporre resistenza, sottoposto a perquisizione personale e poi preso in carico per l'estradizione.