I numeri dei rappresentanti di categoria: "Ci sono state circa 340 evasioni nell'ultimo anno". Il 26enne apparteneva alla "banda dello spray" condannata per la strage di Corinaldo
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Dopo l'evasione dal carcere di Andrea Cavallari, il 26enne della "banda dello spray" condannato a 10 anni e 11 mesi per la strage di Corinaldo, il sindacato della polizia penitenziaria denuncia il forte aumento di eventi simili. "Siamo al 700% di casi in più di evasioni sulla fiducia dello Stato dal 2023, rispetto agli anni precedenti - avverte il segretario generale Aldo Di Giacomo -. In generale ci sono state circa 340 evasioni nell'ultimo anno, una media che va avanti dal 2023". E chiarisce: "Alla fiducia dello Stato che per redimerlo gli consenti di studiare, lui risponde con l'evasione". Cavallari era infatti uscito di cella dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e non è più rientrato in carcere. Anche la fidanzata del giovane risulta irreperibile da giovedì.
"Lancio un appello ad Andrea Cavallari affinché si riconsegni alla giustizia, dimostrando che il suo è stato un atto di debolezza e non il fallimento del suo percorso trattamentale", ha affermato Irma Conti, componente del collegio del Garante dei detenuti.
Era un permesso di necessità quello concesso dal magistrato di Sorveglianza a Andrea Cavallari, quando è uscito, autorizzato, dal carcere per laurearsi in Scienze giuridiche a Bologna. Era la prima volta che il giovane, assistito dall'avvocato Francesco Muzzioli, otteneva un permesso: nell'istanza con cui lo aveva richiesto, secondo quanto si apprende, aveva spiegato che si trattava di un evento eccezionale, legato al traguardo raggiunto, ovvero discussione della tesi e proclamazione. La giornata era appunto dedicata alla laurea e alla festa con i familiari. La concessione del beneficio era stata comunicata direttamente a Cavallari.