Proteste per Gaza, guerriglia in stazione Centrale a Milano tra manifestanti e polizia
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Manifestazioni in tutta Italia. Alcuni studenti tentano la Facoltà di Lettere della Sapienza. A Napoli bruciate le foto di Meloni e Netanyahu
Decine di migliaia di manifestanti in piazza in tutta Italia per lo sciopero generale a sostegno della popolazione di Gaza, proclamato dalle sigle sindacali di base. Caos a Milano: scontri con la polizia alla stazione Centrale, dove i manifestanti, con bandiere palestinesi, hanno distrutto la vetrata dell'entrata principale. Le forze dell'ordine sono dovute intervenire lanciando lacrimogeni per disperdere i dimostranti. Oltre una decina i manifestanti fermati, mentre circa 60 esponenti delle forze dell'ordine sono rimasti feriti o collusi, dei quali 23 già portati in ospedale e certificati. Da Meloni a Schlein è unanime la condanna del mondo politico per le scene di guerriglia urbana nel capoluogo lombardo. Tensione anche nei pressi del consolato americano, dove è stata bruciata una bandiera Usa. Oltre cinquantamila le persone in piazza a Roma, secondo le prime stime. Porti fermi a Genova, Livorno e Marghera (Venezia). A Bologna un gruppo è entrato con fumogeni e bandiere sull'autostrada A14, interrompendo il traffico. Invasa anche la Firenze-Pisa-Livorno. Gruppi di manifestanti hanno bloccato gli ingressi a diverse università in tutto il Paese. Un centinaio di studenti tenta di occupare la Facoltà di Lettere della Sapienza.
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Da piazza Cadorna è partito il corteo fiume con migliaia di persone. Lo slogan imperante tra gli striscioni è: "Bloccheremo tutto, stop al genocidio". Alcuni dimostranti hanno bruciato la bandiera Usa davanti all'ambasciata americana.
Caos in Stazione Centrale nel primo pomeriggio: le forze di polizia hanno lanciato i lacrimogeni all'interno dell'atrio per disperdere i manifestanti. Il fumo ha invaso la zona; diversi turisti, con le valige in mano, hanno scavalcato i cancelli per uscire dalla stazione. I manifestanti hanno anche utilizzato idranti a disposizione della stazione contro le forze dell'ordine. Sul posto, denso fumo per i fumogeni e scritte Acab (acronimo di All Cops Are Bastards) agli ingressi della metro. I manifestanti sono stati poi dispersi dalla polizia con un fitto lancio di lacrimogeni. La guerriglia è poi proseguita nelle vicinanze, in via Pisani: lanci di pietre, bottiglie e bastoni da parte dei manifestanti a cui le forze di polizia hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni.
Nella Capitale, il corteo a sostegno della Palestina, che è partito da Piazza dei Cinquecento ed è arrivato a Porta Maggiore, ha occupato la Tangenziale Est con le persone che hanno invaso la carreggiata. Durante il percorso, i numeri sono aumentati fino a raggiungere ben oltre le 50mila presenze, secondo le stime degli organizzatori. Alcuni studenti che sfilavano nel corteo per Gaza, dopo essere entrati nella città universitaria alla Sapienza, sono giunti nell'atrio della Facoltà di Lettere. "Vogliamo occupare, resteremo qui in vista del Senato accademico di martedì. Fuori il sionismo dall'Università", spiegano gli studenti. Nella Facoltà in alcune aule si stanno ancora discutendo tesi di laurea, attività che non è stata bloccata.
Migliaia di studenti di varie scuole di Napoli si sono trovati in piazza Mancini e sono diretti a piazza Municipio per il corteo per Gaza. Alcuni dimostranti, durante la sfilata, hanno bruciato le foto di Meloni e di Natanyahu in segno di protesta. Forti ritardi per i treni in arrivo e in partenza dalla Stazione Centrale: un gruppo di manifestanti dei sindacati di base ha occupato alcuni binari, provocando il parziale blocco della circolazione.
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Circa 10mila persone hanno sfilato nel centro di Torino. Diverse centinaia di persone hanno invaso i binari che vanno da Porta Nuova alla Stazione Lingotto, dove uno spezzone del corteo si è staccato all'incirca all'altezza del cavalcavia di corso Sommeiller. In migliaia avevano già bloccato l'ingresso della stazione di Porta Nuova: sospesa la circolazione dei treni, anche a causa dello sciopero.
È partito da piazzale Giovannacci, a Marghera (Venezia), il corteo che ha radunato manifestanti da tutto il Veneto. Dopo tre ore davanti al casello del porto commerciale, il corteo di almeno 15mila persone ha provato ad avanzare per accedere all'infrastruttura. La polizia ha aperto gli idranti contro i manifestanti pochi metri prima che i due fronti venissero a contatto, poi ha cominciato ad avanzare. Alcuni manifestanti hanno risposto lanciando qualche bottiglia, prima di iniziare a indietreggiare al grido di "fascisti". Poi il corteo ha lentamente cominciato a lasciare l'ingresso del porto.
Tensioni si sono registrate anche durante lo sciopero generale a Trieste. Il corteo, preannunciato da alcune sigle sindacali con partenza dal varco IV del molo VII, si è mosso secondo quanto programmato poco dopo mezzogiorno. La Questura aveva imposto di occupare una sola corsia di marcia, lasciando libera la direttrice opposta. Una seconda parte di manifestanti, partita da Campi Elisi, ha lanciato sassi contro le forze dell'ordine e spostato cassonetti sulla carreggiata. Gli agenti hanno risposto con lanci di lacrimogeni per disperdere i gruppi più violenti. I due tronconi del corteo si sono poi ricompattati in direzione piazza della Libertà.
A Genova, nonostante le forti piogge, centinaia di persone hanno bloccato i varchi portuali di via Albertazzi e San Benigno. In piazza anche studenti e insegnanti con due cortei partiti da via Balbi e piazza Montano. Al corteo partito da via Balbi, aperto da un lungo striscione con scritto "Blocchiamo tutto, con la Palestina, con la Flotilla e contro il sionismo", partecipano oltre mille persone. Un terzo corteo, composto da antagonisti e antifascisti, si è mosso invece dal quartiere di Oregina ed è diretto a sua volta verso i varchi portuali di San Benigno.
In mattinata si è registrato il blocco degli accessi principali del Rettorato: in particolare, davanti agli ingressi delle facoltà di giurisprudenza e matematica sono state poste transenne da parte di manifestanti. Nel primo pomeriggio il corteo per Gaza è entrato sulla tangenziale di Bologna e l'ha di fatto bloccata. Alcuni manifestanti sono entrati anche con fumogeni e bandiere sull'A14, interrompendo il traffico. Otto manifestanti sono stati fermati. Dopo la riapertura del tratto, si sono registrate code per lo smaltimento del traffico.
"Blocchiamo tutto" e "Palestina libera", con questi slogan è partita la manifestazione fiorentina. In migliaia si sono ritrovati alla rotonda davanti all'uscita autostradale di Calenzano (Firenze) della A1, bloccando il traffico circostante e "paralizzando" l'accesso e l'uscita al casello autostradale, con forti ripercussioni sul traffico. In testa al corteo i giovani palestinesi. A sfilare sindacati di base, studenti, docenti, associazioni e movimenti e anche tanti semplici cittadini. Una grande bandiera palestinese è stata affissa sulla "Ruota del tempo" dell'artista israeliano Dani Karavan, grande opera che campeggia sulla rotonda davanti all'uscita della A1.
I manifestanti hanno invaso la Sgc Firenze-Pisa-Livorno, bloccando il traffico in direzione mare. Migliaia di persone hanno fatto accesso alla superstrada dallo svincolo nei pressi dell'aeroporto e occupato completamente la corsia in direzione mare, paralizzando il traffico, mentre in direzione di Firenze il traffico, pur rallentato per la curiosità degli automobilisti, scorre regolarmente.
Lunghissime le code al varco Valessini, uno degli accessi doganali del porto di Livorno, dove da stamani i manifestanti che aderiscono alla mobilitazione pro Pal si sono riuniti in presidio rallentando e bloccando i flussi in entrata e uscita dei mezzi, auto pullman e Tir per lo sciopero generale indetto dall'Usb per Gaza.
Manifestazioni a Perugia e Terni in occasione dello sciopero generale dei trasporti "Blocchiamo tutto" per Gaza. Nel capoluogo umbro un presidio è stato attuato in piazza Vittorio Veneto, di fronte alla stazione ferroviaria. Presenti giovani ma più in generale persone di tutte le età. Con bandiere della Palestina e del sindacato Usb. Diversi gli slogan lanciati. In particolare quello "Palestina libera". Gianluca Liviabella, di Usb Umbria, ha parlato di "uno sciopero che mette al centro la questione palestinese e una parola d'ordine: blocchiamo tutto".
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Almeno 10mila persone, secondo gli organizzatori, hanno preso parte al corteo organizzato dai sindacati di base nel capoluogo pugliese. Il corteo si è svolto pacificamente, nonostante una sosta davanti al consolato di Israele, in occasione della quale sono stati urlati alcuni slogan come "assassini". Il corteo è poi proseguito attraverso le strade del centro cittadino, giungendo al termine dopo aver attraversato il sottopasso Sant'Antonio.
Migliaia di persone, tanti studenti, hanno sfilato in corteo a Palermo. In testa lo striscione con la scritta "fermare il genocidio a Gaza, difendere la Flotilla, stop economia di guerra, abbassate le armi alzate i salari". Secondo gli organizzatori in piazza ci sarebbero 20mila manifestanti.
"Ci uniamo all'appello di pace che anche ieri il Papa ha lanciato all'Angelus. Ci riconosciamo pienamente nelle sue parole: 'Non c'è futuro basato sulla violenza, sull'esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente, lavora per la pace'". Anche i dipendenti vaticani aderenti al sindacato Associazione dipendenti laici vaticani hanno aderito alla mobilitazione per Gaza annunciando che saranno presenti alla marcia della rete dei "Preti contro il genocidio'" e alla veglia a Santa Maria in Trastevere.