Piantedosi: "A Milano un deliberato attacco contro polizia". Tajani: "Non è con la violenza che si aiuta la popolazione civile palestinese". Sala: "Il vandalismo non trova giustificazione"
"Indegne le immagini che arrivano da Milano: sedicenti "pro-Pal", sedicenti "anti-fa", sedicenti "pacifisti" che devastano la stazione e generano scontri con le forze dell'ordine". Lo ha scritto sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando gli scontri avvenuti davanti alla Stazione Centrale durante il corteo per Gaza. "Violenze e distruzioni - ha sottolineato il premier - che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti. Un pensiero di vicinanza alle forze dell'ordine, costrette a subire la prepotenza e la violenza gratuita di questi pseudo-manifestanti. Mi auguro parole chiare di condanna da parte degli organizzatori dello sciopero e da tutte le forze politiche". Piantedosi: "A Milano un deliberato attacco contro la polizia". Schlein: "Violenze mai giustificabili".
Sugli scontri a Milano è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Ci sono dei contusi e anche delle persone fermate" per i disordini alle manifestazioni per Gaza. "La causa dei conflitti bellici che sono per il mondo, russo-ucraino e israelo-palestinese soprattutto, è talmente nobile che non va sprecata e sporcata dalle azioni di pochi ma in numero importante facinorosi, persone che cercano di cogliere la sensibilità generale su questo tema come opportunità per fare le solite azioni di violenza pura e semplice. Quello che è successo a Milano - ha sottolineato il ministro - è sotto gli occhi di tutti: una deliberata violenta azione di attacco verso le forze di polizia".
"Non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese. Comportamenti gravi che creano anche un danno all'economia, con i turisti in fuga". Lo ha scritto sui social il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Questo non ha nulla a che vedere con il diritto allo sciopero sancito dall'articolo 40 della Costituzione. Solidarietà alle forze dell'ordine, bersaglio incolpevole di questa violenza. Io sono a New York per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Qui il governo è al lavoro per aiutare il popolo palestinese e costruire la pace in Medioriente", ha aggiunto.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, su Facebook, ha scritto: "Forze dell'ordine, cittadini e lavoratori "presi in ostaggio" per ore dall'occupazione di autostrade e stazioni ferroviarie e dalla violenza inaccettabile di centinaia di delinquenti che si professano pacifisti ma che in realtà stanno dando vita a vergognose guerriglie urbane. Assistiamo ad azioni che nulla hanno a che fare con la protesta per Gaza e che tutti, e ripeto tutti, dovrebbero condannare. Solidarietà forte, vera, sincera, alle forze dell'ordine aggredite, ai cittadini e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ancora una volta vittima di vile minacce".
"Protestare contro la violenza in atto a Gaza, causando danni, disagi ai normali cittadini e portando violenza in tutt'Italia con manifestazioni piene solo di rabbia che hanno distrutto città, danneggiato beni pubblici, attaccato le forze dell'ordine, bloccato la vita di chi lavora e che che nulla ha a che fare con ciò che fa il Governo Netanyahu, non è accettabile ne' tollerabile. Quella che si è vista oggi non è protesta, nè vmanifestazione di un legittimo pensiero, ma è guerriglia urbana, un insieme di atti vandalici che vanno, a mio parere, severamente puniti, ove si ravvisino reati". Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.
"Esprimo la mia solidarietà ai cittadini, alle Forze dell'ordine e al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per i gravi atti messi in campo da qualche manifestante in diverse città. Vandalismo, gesti violenti e linguaggio d'odio sono da condannare e offuscano le motivazioni e la legittimità di qualsiasi manifestazione". Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
"Meloni chiede a tutte le forze politiche di condannare i fatti di Milano. Non ho difficoltà a condannare la devastazione della stazione e il ferimento degli agenti. Abbiamo sempre condannato ogni forma di violenza politica perché non la riteniamo mai giustificabile e non è mai stato il nostro metodo. Però non possiamo accettare che la violenza di qualche centinaio copra le decine di migliaia che pacificamente hanno manifestato. Perché mentre noi la violenza la condanniamo sempre stiamo ancora aspettando che lei condanni i crimini di Netanyahu, anziché fare e dire solo quello che sta bene a Trump e a Netanyahu". Lo ha dichiarato il leader del Pd, Elly Schlein.
Anche il sindaco di Milano Beppe Sala ha preso posizione: "Il vandalismo di oggi, causato da frange violente, non trova giustificazione e certamente non aiuta la causa di Gaza. In queste ultime settimane si sono succedute a Milano manifestazioni molto partecipate a difesa della causa Palestinese, sempre in maniera pacifica", ha aggiunto.
La drammatica situazione di Gaza non può mai diventare il pretesto per trasformare le piazze italiane in scenari di guerriglia urbana e di aggressione nei confronti di chi deve tutelare l'ordine pubblico. La furia e gli scontri a Milano e in altre città sono da condannare e non hanno nulla a che vedere con il diritto a manifestare. Voglio esprimere la più totale solidarietà alle forze dell'ordine, impegnate in prima linea per garantire sicurezza e legalità, che ancora una volta hanno dovuto rischiare la loro incolumità perché diventate bersaglio di intolleranti e violenti". Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.
"Non è costringendo le Università italiane a chiudere i cancelli che si esprime vicinanza al popolo palestinese, non è impedendo l'ingresso in aula a studenti e studentesse che si manifesta il proprio sconcerto per la carneficina in corso a Gaza, non è aggredendo le forze dell'ordine che si contribuisce alla costruzione di un percorso di pace. "Non possiamo consentire che i nostri atenei diventino zone franche dove si picchiano professori o si occupano spazi dedicati a studio e lezioni". Lo ha detto il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini. "L'impegno del governo a fianco dei rettori è garantire che gli atenei rimangano spazi aperti".
"Oggi migliaia e migliaia di cittadini sono scesi in piazza per dire 'stop al genocidio" a Gaza, ha detto il presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, a margine di un evento a Jesi, nelle Marche. "Condanniamo con fermezza gli episodi di violenza che non sono mai condivisibili e esprimiamo solidarietà agli agenti che sono rimasti feriti", ha aggiunto in relazione a scontri avvenuti in alcune delle principali città italiane. "Pero' attenzione, il governo si concentri sul grido diffuso a favore dello stop al genocidio, un grido che si leva da mesi rispetto al quale il governo è insensibile", ha spiegato.
"Oggi una grande mobilitazione ha attraversato l'Italia: contro il genocidio del popolo palestinese, contro la deportazione, la pulizia etnica e i crimini di guerra e contro l'umanità del Governo Nethanyau. Piazze enormi per ricordare al nostro Governo che l'inazione e l'ipocrisia equivalgono a complicità di fronte al buco nero dell'umanità di Gaza. Noi stiamo con chi oggi ha scioperato per ricordare che siamo umani e che vogliamo giustizia contro chi uccide donne, bambini e civili inermi". Lo hanno affermato Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs. "Noi stiamo con chi si indigna e non si rassegna".
"Sono inaccettabili le violenze che inquinano le manifestazioni per la Palestina. La mia solidarietà va a tutti coloro che, a partire dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sono oggetto di vili minacce. Chi, come me, crede che sia importante un immediato riconoscimento dello Stato palestinese, si sente doppiamente offeso da queste barbarie che sporcano sacrosante rivendicazioni". Lo ha scritto Pier Ferdinando Casini su Facebook.
"Ancora una volta constatiamo con amarezza e preoccupazione la manipolazione di diritti costituzionali e una propaganda a senso unico, che sostiene il terrorismo anziché spingere per una soluzione di pace". Così Noemi Di Segni presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. "Abbiamo assistito oggi a uno sciopero che ha definito Israele Stato terrorista ed è stato indetto a favore di una "Palestina libera dal fiume al mare", negando così il diritto all'esistenza dello Stato di Israele - precisa -. Abbiamo visto immagini di violenza in varie città, abbiamo visto un deltaplano con i colori palestinesi che ha sorvolato una manifestazione vicino a Firenze evocando il pogrom perpetuato da Hamas il 7 ottobre 2023 e il massacro del Nova Festival, abbiamo visto ancora sfilare a Milano una bara accompagnata da alcuni manifestanti nei pressi della scuola ebraica". "Nonostante queste intimidazioni, noi risponderemo sempre riaffermando con forza i valori ebraici e ci apprestiamo a festeggiare il Capodanno ebraico in sinagoghe, famiglie e comunità per rispondere sempre con la vita e la forza delle preghiere alle minacce e all'odio", conclude Di Segni.