Il 23enne, condannato in primo grado all'ergastolo, in una lettera alla Corte d'Assise dichiarava di accettare la pena rinunciando al processo
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Si terrà il processo d'appello per Filippo Turetta, il 23enne di Torreglia, nel Padovano, già condannato all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto l'11 novembre 2023 a Fossò. Lo riportano il Corriere del Veneto e il Gazzettino. Nonostante Turetta abbia rinunciato all'appello, inviando una lettera alla Corte d'Assise in cui dichiarava di accettare la pena senza richiedere attenuanti, la Procura generale di Venezia ha deciso di procedere comunque. L'obiettivo è ottenere il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking, escluse in primo grado dalla Corte d'Assise di Venezia.
I giudici lo scorso 3 dicembre avevano condannato Turetta al massimo della pena per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto affettivo con la vittima, nonché per sequestro di persona e occultamento di cadavere. In ogni caso la pena non aumenterà: l'ergastolo è la pena massima prevista dall'ordinamento. L'eventuale riconoscimento delle aggravanti avrebbe un valore simbolico, la cui importanza è stata sottolineata dai legali della famiglia Cecchettin, costituitisi parte civile. Il procuratore generale Federico Prato e il sostituto Pasquale Mazzei si ritroveranno il 14 novembre nell'aula bunker a Mestre, davanti alla Corte d'assise d'appello.
Secondo la Procura, il numero delle coltellate (circa 75) e i comportamenti ossessivi sarebbero configurabili come atti persecutori. Questa tesi non è stata accolta dalla Corte per la quale le numerose coltellate furono inferte non per far soffrire la donna, ma soltanto per la goffaggine di Turetta. Non è stato riconosciuto neanche lo stalking perché la vittima frequentava liberamente il giovane nonostante i numerosi messaggi invasivi.