L'ultracentenaria di Teora salvata dalla Stroke Unit del Moscati di Avellino grazie all'intervento tempestivo: "Ora cammino e parlo come prima"
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Un secolo portato con orgoglio, una famiglia numerosa da accudire e nessuna intenzione di arrendersi. Nonna Gerarda ha dimostrato che l'età è davvero solo un numero quando, dopo essere stata colpita da un ictus ischemico, è riuscita a tornare a casa sulle sue gambe nel giro di appena 48 ore. La sua storia, che arriva da Teora, in Irpinia. Lunedì scorso la donna centenaria si era presentata al Pronto soccorso di Avellino in condizioni critiche: non riusciva a parlare e aveva difficoltà a camminare. I sintomi erano chiari e allarmanti. Ma la rapidità dell'intervento e la competenza dei sanitari hanno ribaltato quello che poteva essere un epilogo drammatico.
"La paziente, nonostante sia ultracentenaria, era completamente autonoma a domicilio", racconta Florindo d'Onofrio, responsabile della Stroke Unit dell'Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. "Quando ha manifestato un'improvvisa difficoltà nel linguaggio, il medico di medicina generale è intervenuto subito, ha allertato il 118 e la paziente è stata tempestivamente trasportata in ospedale, dove l'équipe era già pronta ad accoglierla". Immediatamente presa in carico dagli specialisti nonna Gerarda è stata sottoposta a una tac cranica in Neuroradiologia che ha confermato la diagnosi di ictus ischemico. Il quadro neurologico mostrava impossibilità a parlare, lieve deviazione della rima buccale e deficit di forza all'arto inferiore destro.
I medici hanno deciso di procedere con l'infusione di un farmaco trombolitico, utilizzato in casi selezionati e con tempi di somministrazione estremamente ristretti. "È stata immediatamente trattata con un potente farmaco capace di dissolvere il coagulo che ostruiva l'arteria cerebrale", spiega d'Onofrio. "Ricoverata in Stroke Unit, ha avuto un completo recupero clinico dopo circa sei ore ed è stata dimessa dopo 48 ore, tornando a casa sulle sue gambe, in grado di parlare e mangiare normalmente, come se nulla fosse successo".
Un risultato straordinario che sottolinea l'importanza del riconoscimento precoce dei sintomi dell'ictus. "L'ictus, se diagnosticato in tempo, può essere curato a qualsiasi età, restituendo alla normalità anche pazienti in condizioni apparentemente compromesse", conclude il neurologo. "È fondamentale il funzionamento di tutto il percorso ictus, sia extra che intra-ospedaliero, con il neurologo come regista di questo percorso integrato".
"Siamo tutti felicissimi che mamma torni a casa, abbiamo temuto il peggio", racconta commossa la figlia Filomena. "Ringrazio di cuore l'intera équipe della Stroke Unit: medici, infermieri e tutti gli operatori che l'hanno assistita con grande professionalità e umanità". Parole di soddisfazione anche dal Direttore Generale dell'Azienda Moscati, Germano Perito: "Fa bene al cuore ascoltare storie come questa. Una storia di buona sanità e di grande dedizione. Ce ne sono tante, ma non sempre vengono raccontate. La signora Gerarda è la dimostrazione che, con tempestività, competenza e lavoro di squadra, si possono restituire la vita e la speranza anche alle persone più fragili". E c'è un altro lieto evento all'orizzonte per la famiglia: il mese prossimo la trisavola di Teora accoglierà l'arrivo di un nuovo pronipote, portando a trentadue il numero dei suoi discendenti.