La giovane in un colloquio con i periti nel novembre del 2024: "Il mio non è stato un comportamento da pazza, ma da persona debole e sola"
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"Il mio sogno è fare la maestra alle elementari o al nido, sto studiando per quello". Lo ha detto Chiara Petrolini in un colloquio con i consulenti tecnici della Procura di Parma, gli psichiatri Mario Amore e Domenico Berardi. Le parole, pronunciate il 22 novembre 2024, sono state riportate dai due esperti durante una delle ultime udienze in Corte d'Assise, dove il processo è in corso. La giovane è accusata di aver ucciso i suoi due figli neonati e averne occultato i corpi. Ai due psichiatri, la donna ha detto che il suo non è stato un comportamento "da pazza, ma di una persona debole e sola che ha avuto paura".
Nei colloqui di fine 2024, parlando del peso morale legato a quanto accaduto, Chiara Petrolini — oggi ai domiciliari — ha detto: "Faccio fatica a condividerlo, tengo tutto dentro". "Non mi sento capita dalla giustizia", ha aggiunto in un altro passaggio, mentre sul futuro ha ammesso: "Il carcere mi fa paura, spero di rimanere a casa sempre, non ho mai pensato di aver fatto qualcosa di male".
Chiara Petrolini ha partorito due figli, uno a maggio 2023 e l'altro ad agosto 2024, al termine di gravidanze di cui nessuno aveva mai saputo nulla, neppure i genitori e l'ex fidanzato, padre dei bambini. Ha raccontato delle gravidanze, la prima descritta come un fatto non voluto, la seconda invece desiderata. "L'ho cercata perché la prima è andata male, mi sono rimessa con lui (l'ex fidanzato, ndr) per un'altra gravidanza, la seconda era un po' una rivincita verso me stessa". Non ha detto niente al fidanzato, "speravo che lui se ne accorgesse, ma non se n'è mai accorto". Ai consulenti ha spiegato che "avevo la pancia, è un mito che avessi la pancia piatta. Nessuno l'ha vista, ma io l'avevo".
Parlando dei due parti, con alcuni passaggi della ricostruzione non del tutto chiari, la giovane ha dichiarato di aver pensato che entrambi i bambini fossero nati morti: "Continuavo a pensare che continuavo ad avere dei figli morti, pensavo che il mio destino fosse quello, ho nascosto tutto e sono andata avanti". Alla domanda su come si conciliassero le sue azioni con la vita quotidiana — per esempio l'essere andata dall'estetista dopo la morte del secondogenito — ha risposto: "Dopo quello che ho fatto ho cercato di coprire tutto, cercando di eliminare questa brutta cosa che è successa, quindi facevo quello che avevo sempre fatto".
Chiara Petrolini è accusata di duplice omicidio volontario e soppressione di cadavere. I fatti risalgono a un periodo compreso tra maggio 2023 e agosto 2024, quando la ragazza ha partorito due neonati in momenti diversi. I corpi sono stati ritrovati nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo (Parma), dove lei viveva con la famiglia. Attualmente la 22enne si trova ai domiciliari, misura disposta dal giudice in attesa della sentenza. Le prossime udienze serviranno a completare l'esame dei consulenti e a stabilire le eventuali responsabilità penali, prima della requisitoria del pubblico ministero.
Nel corso del dibattimento si sono vissuti momenti di forte tensione. In una delle ultime udienze, la Corte ha autorizzato la proiezione della fotografia di uno dei neonati, un'immagine che ha suscitato commozione tra i presenti. La difesa ha chiesto che l'imputata potesse uscire dall'aula durante la proiezione, richiesta accolta dal presidente della Corte. Anche in quella circostanza, i giudici hanno ribadito la necessità di mantenere equilibrio e rispetto per tutte le parti coinvolte.
Su Chiara Petrolini è in corso una perizia con due esperte nominate dalla Corte di Assise, per valutare la capacità di intendere e di volere. I consulenti dell'accusa, che hanno depositato una relazione sui colloqui in fase di indagine, avevano concluso per una piena capacità e un'assenza di disturbi, concetti ribaditi in udienza.