Speciale Neonati sepolti a Traversetolo: i segreti di Chiara
accusata di duplice omicidio

Parma, processo neonati sepolti: foto di un figlio morto, Chiara Petrolini esce dall'aula | Carabiniere: "Tutti escludevano la sua gravidanza"

"Nessuno sa nulla, ho fatto tutto da sola", le parole della giovane registrate nelle intercettazioni ambientali mentre parlava con i suoi genitori e dopo il ritrovamento del corpicino

15 Set 2025 - 12:30
 © Ansa

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Quando nell'aula della Corte di assise di Parma è stata mostrata la foto scattata dal 118 del neonato trovato morto nella casa di Vignale di Traversetolo il 9 agosto 2024, l'imputata, la 22enne Chiara Petrolini, madre del bambino, ha chiesto di uscire. Lo ha chiesto il suo difensore, avvocato Nicola Tria, mentre era da poco iniziata la deposizione del maresciallo della stazione del paese, Carlo Salvatore Perri, il primo a intervenire sul posto. L'imputata, ai domiciliari da circa un anno per duplice omicidio dei suoi figli neonati, si è quindi allontanata. 

Maresciallo: "Vidi il corpicino, da padre non mi sentii bene"

   Il maresciallo Carlo Salvatore Perri, in servizio alla stazione di Traversetolo, si è commosso all'inizio della testimonianza in aula in Corte di assise a Parma, quando ha raccontato del ritrovamento di un neonato, il 9 agosto 2024, nel giardino della casa di Vignale. "Vidi questo corpicino - ha detto rispondendo alle domande della pm Francesca Arienti - e le dico ho difficoltà, essendo padre, in quel momento non stetti bene".

Perri fu uno dei primi a intervenire nella casa dove vive l'imputata, Chiara Petrolini, con la famiglia e dove si trova tuttora ai domiciliari. Quando venne trovato il corpo del neonato la famiglia era all'estero. In seguito, col proseguire delle indagini, venne trovato un secondo corpo, circa un mese dopo, di un bambino partorito sempre dalla 22enne un anno e mezzo prima. Secondo l' accusa la ragazza li ha uccisi entrambi, appena nati.

Anche l'ex di Chiara lascia l'aula

 Troppo forti le immagini del figlio morto e le descrizioni dei primi accertamenti sul piccolo cadavere e anche l'ex fidanzato di Chiara Petrolini, Samuel Granelli, ha chiesto di uscire dall'aula. Il giovane, padre di entrambi i neonati partoriti dalla ragazza, si è allontanato con il volto provato, durante la deposizione di Domenico Sacchetti, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale, che stava ricostruendo le fasi del ritrovamento del corpicino. Granelli nei mesi scorsi ha riconosciuto i figli, chiamandoli Angelo Federico e Domenico Matteo, dando loro il suo cognome e firmando l'atto di nascita e di morte. Anche Chiara aveva partecipato al procedimento. La benedizione delle salme e la sepoltura erano avvenute in forma privata a marzo scorso.

Tenente colonnello dei carabinieri: "Da posizione corpo non poteva essere stato gettato"

 "La posizione del neonato ha allontanato il dubbio che fosse stato gettato lì, essendo appoggiato sul fianco sinistra, con le mani a protezione del viso, quasi fosse stato lì appoggiato", ha spiegato il tenente colonnello, Domenico Sacchetti, durante la sua testimonianza in aula. Sacchetti ha anche riferito alcuni dettagli della buca, dove il corpo del secondo neonato è stato trovato il 9 agosto 2024: "La buca era coperta da alcune siepi, che proteggono e coprono muro che nasconde la scalinata che porta al piano seminterrato dell'abitazione. La buca si trova nelle immediate adiacenza dell'asciugamano e ha dimensioni di 60x80, con profondità di 24 centimetri".

"Tutti escludevano la gravidanza di Chiara"

 Nella prima fase "tutti escludevano nella maniera più categorica possibile che Chiara Petrolini potesse essere in gravidanza", ha raccontato il tenente colonnello e ricostruendo le prime indagini, dopo il ritrovamento del cadavere di un bambino, 9 agosto 2024, quando la famiglia Petrolini era negli Stati Uniti in vacanza e non si sapeva ancora di chi fosse figlio il neonato morto e cosa fosse successo. 

Durante una telefonata con l'ufficiale dell'Arma, "il padre escluse che la figlia fosse in gravidanza, disse che recentemente aveva avuto il ciclo, non riusciva a darsi spiegazioni". Anche la madre, ha detto Sacchetti, riferì della perdita di sangue in taverna, dove la ragazza dormiva in estate, legata alle mestruazioni. E Chiara stessa, parlando al telefono, confermò questa ricostruzione. Sono state quindi mostrate in aula foto di Chiara poche settimane prima del parto: a un concerto e a una festa. Le persone sentite nei primi giorni - ha spiegato Sacchetti - anche tra gli amici della 22enne, raccontavano che aveva uno stile di vita incompatibile con la gravidanza: consumava bevande alcoliche, sigarette, marijuana.

Chiara: "Non ho ucciso il bambino"

 "Nessuno sa nulla, ho fatto tutto da sola". Sono le parole di Chiara Petrolini registrate nelle intercettazioni ambientali mentre parlava con i genitori, ad agosto 2024, dopo che i carabinieri avevano convocato lei, il padre e la madre, al rientro dagli Usa, per notificare i primi atti di indagine e per informarli che il neonato trovato nel giardino risultava essere figlio del fidanzato della ragazza. Le conversazioni sono state ripercorse in aula dal tenente colonnello. "Dopo un'iniziale negazione - ha spiegato l'ufficiale - ci fu un'ammissione di responsabilità" sul fatto che lei fosse la madre del bambino "a cui i genitori reagirono con incredulità". 

"Chiara disse di non aver ucciso il bambino, disse che era nato morto. E su come avesse fatto a partorire, 'ho spinto, ho spinto e basta ed è venuto fuori'", spiegò ai genitori. "Si mostrò come una ragazza spaesata - ha proseguito l'investigatore chiamato a testimoniare dalla pubblica accusa - . Disse: 'Non sapevo cosa fare, non sapevo come dirvelo, avevo paura, nessuno sapeva nulla' e, a richiesta, aggiunse che neppure l'allora fidanzato e padre del bimbo, sapeva nulla. "Non se n'è mai accorto, non lo sa", le parole della 22enne, accusata di avere ucciso il figlio tagliandole il cordone ombelicale dopo averlo partorito, di averlo sepolto in giardino e di aver fatto lo stesso con un altro figlio, un anno e mezzo prima.

L'ex di Chiara: "È follia"

 "Tutto è follia, io non ci credo, davvero". Così Samuel Granelli, parlando con un amico il 20 agosto 2024, alla notizia ricevuta dai carabinieri di essere lui il padre del neonato morto trovato nel giardino di Vignale di Traversetolo una decina di giorni prima. "Quando venne informato espresse - ha raccontato Domenico Sacchetti - la sua incredulità, si disse incredulo ed estraneo ai fatti. Non sapeva come spiegarselo", ha detto l'investigatore. 

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