Evasione da film

Prato, il re dei narcos cinesi come Houdini: si libera delle manette e scappa dalla Polizia

Jang Bobo era stato finalmente catturato dopo essere stato fermato con mezzo chilo di droga tra shaboo e ketamina

13 Lug 2025 - 16:46
 © Istockphoto

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Un inseguimento lungo un anno. Tanto la Procura di Prato aveva rincorso Jang Bobo, 38enne cinese, in passato già più volte condannato per traffico di droga. Poi, qualche giorno fa, finalmente la grande occasione: il trafficante internazionale viene intercettato in città dai poliziotti della squadra mobile in possesso di mezzo chilo di droga sintetica (soprattutto shaboo e ketamina ), di alcune migliaia di euro e di un passaporto di Taiwan.

Ce n'è abbastanza per mettere in arresto Bobo, subito trasferito dagli agenti negli uffici della squadra mobile per ulteriori accertamenti. Qui però accade l'inspiegabile, la magia di un prestigiatore che ancora nessuno si spiega: come in certi show di avanspettacolo, il pericoloso malvivente si libera facilmente delle manette e scompare. Scappato via come un nuovo Houdini, il più famoso illusionista ed escapologo della storia. Senza che nessuno si rendesse conto di cosa stava accadendo.

"L’evasione – scrive il procuratore Luca Tescaroli in una nota – è stata possibile anche in considerazione dell’inadeguatezza degli organici della pur efficiente squadra mobile pratese, impegnata in numerose investigazioni coordinate da quest’ufficio". Resta comunque lo sgomento dell'opinione pubblica, acuito dal fatto che non si stava di certo parlando di un ladruncolo qualunque.

Un malvivente da tempo nel mirino delle forze dell'ordine

 Il curriculum di Jang Bobo è quello di un membro dell'alta aristocrazia della criminalità. Per molti è il "re dei narcos cinesi" sul nostro territorio. Da tempo noto alle autorità giudiziarie, non solo in Toscana ma anche nella zona di Milano. Non a caso era ormai pienamente nel mirino delle forze dell'ordine addirittura dal 2 febbraio 2024. In quella data Bobo vide cambiare il suo status agli occhi delle forze dell'ordine italiane, che si resero definitivamente conto dell'influenza del personaggio all'interno della malavita cinese. 

Nonostante fosse già sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, il criminale venne infatti sorpreso in possesso di un autentico arsenale: un coltello a serramanico, una pistola semiautomatica calibro 45 - con 5 colpi in argento dello stesso calibro inseriti nell'arma- varie armi bianche (due machete, un pugnale e quattro coltelli di varia natura), una fiamma ossidrica artigianale, un trapano a manovella, due piedi di porco della lunghezza di sessanta centimetri e una tenaglia. Elenco a cui vanno aggiunti anche 20 grammi di anfetamina. Un’organizzazione dedita allo spaccio, alla produzione di documenti falsi e al commercio illecito di beni di lusso rubati.

Ce n'era insomma abbastanza per tenere l'Escobar cinese quantomeno sotto stretto controllo. Peccato però che, nonostante la richiesta avanzata dalla procura della custodia cautelare in carcere, il giudice per le indagini preliminari di Prato la pensasse diversamente: Bobo se la cavò con un semplice divieto di dimora nelle province di Prato, Firenze e Pistoia. Pena blanda e immediatamente impugnata dalla procura pratese che ottenne alla fine dal Tribunale del Riesame di Firenze l'applicazione del carcere. La misura è diventata definitiva il 3 luglio del 2025 ma a quel punto bisognava trovare il criminale e assicurarlo alla giustizia. La polizia di Prato ce l'aveva quasi fatta giovedì ma poi, sul più bello, il malvivente è scappato ancora in maniera rocambolesca e imprevista.

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