"Questi ragazzi che stanno crescendo vivono al tempo del virtuale; l'avatar non muore mai", spiega a "Diario del Giorno" la Presidente della Fondazione Movimento Bambino
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Durante l'appuntamento in onda venerdì 30 maggio, "Diario del Giorno" torna sul caso di Martina Carbonaro, la quattordicenne trovata senza vita in un edificio diroccato vicino all'ex stadio "Moccia", ad Afragola. Mentre emergono nuovi dettagli sul delitto, con l'ex fidanzato 18enne Alessio Tucci che dopo essere stato sottoposto a fermo avrebbe confessato di aver colpito la giovane alla testa per aver rifiutato un suo abbraccio, la trasmissione di Retequattro raccoglie l'appello di Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Movimento Bambino.
"Ci vuole formazione - esordisce durante il collegamento con lo studio di "Diario del Giorno" -. Dobbiamo considerare che questi ragazzi che stanno crescendo vivono al tempo del virtuale. Sono nativi digitali, stanno ore e ore a guardare e giocare con la virtualità, dove si muore, si cresce, si spara, si gira e poi tutto continua: l'avatar non muore mai".
Quindi, facendo eco a quanto sostenuto nella stessa trasmissione da Mariastella Giorlandino, amministratrice di rete Artemisia Lab, Maria Rita Parsi prosegue: "Questo è un discorso molto serio che la scuola deve affrontare. Quindi, insieme all'educazione, ai sentimenti, al rispetto, ai diritti e ai doveri, che sono fondamentali per chi cresce in una società come quella odierna, c'è da fare un'educazione virtuosa al virtuale. Perché per questo ragazzo è come se l'azione l'avesse fatta il suo avatar, lui ha continuato a essere uno che andava a cercare la ragazzina. Siamo a un livello sul quale bisogna riflettere e bisogna cominciare a farlo seriamente". Infine aggiunge: "Bisogna formare. Formare gli adulti, gli insegnanti, i mezzi di comunicazione".