Speciale Il delitto di Garlasco
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Garlasco, confermata la presenza del Dna di "Ignoto 3" in un tampone orofaringeo di Chiara Poggi | Chiesti chiarimenti sul metodo del prelievo

Degli altri quattro tamponi uno appartiene all'assistente del medico legale che effettuò l'autopsia, gli altri tre sono illeggibili

14 Lug 2025 - 20:32

Sono arrivati gli esiti sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi analizzati nell'incidente probatorio, nell'ambito della nuova inchiesta sul delitto Di Garlasco. Gli esami hanno confermato che dei cinque campioni uno è quello dell'assistente del medico legale che nel 2007 effettuò l'autopsia sulla vittima e l'altro appartiene a un uomo sconosciuto, "Ignoto 3". Illeggibili gli altri tre.

Chiesti chiarimenti sul metodo del prelievo

  Denise Albani, la genetista nominata dal gip di Pavia nell'incidente probatorio nella nuova indagine, chiederà al medico legale che effettuò l'autopsia sulla vittima chiarimenti su come ha eseguito il prelievo salivare, sul perché abbia usato una garza che non è sterile e non un tampone, e chi eventualmente era presente in sala autoptica oltre a lui e al suo assistente. La richiesta di lumi al dottor Dario Ballardini servirà per capire se la traccia di Dna maschile senza identità, confermata dalla replica degli esami sul tampone orofaringeo della ragazza, sia frutto di una contaminazione. 

Quella garza, come è stato spiegato da uno dei consulenti di parte, "non era un tampone orale" ma serviva a raccogliere il materiale biologico di Chiara per poi confrontarlo con gli esiti di tutte le tracce emetice repertate sulla scena del crimine. Su quella garza, che serviva solo come materiale di confronto, sono stati effettuati cinque prelievi, di cui uno è compatibile con l'assistente di Ballardini mentre sull'altro, i consulenti che partecipano all'incidente probatorio, hanno un parere discordante.

Per alcuni il profilo che ha dato è "netto, completo e con 22 marcatori", per altri, mostra il profilo dello stesso assistente mischiato con quello di qualche altra persona che avrebbe "inquinato" la garza magari maneggiata senza gli accorgimenti necessari, come le pinze. Insomma questa seconda ipotesi, su cui alcuni sono convinti, fa pensare ancora a una "contaminazione" ed esclude la presenza di una seconda persona.

Previsti tamponi agli addetti alle pompe funebri e soccorritori

  Proprio per questo Denise Albani ha chiesto ulteriori chiarimenti al medico legale di allora e in base a quanto emergerà si dovrà fare, ai fini di un confronto, il tampone a qualcuno presente in sala autoptica e di cui non si è mai saputo: per esempio potrebbe aver assistito uno studente universitario o qualcuno che per esempio non ha indossato la mascherina e ha starnutito. Inoltre si prevedono tamponi anche agli addetti alle pompe funebri e tutti i soccorritori che sono intervenuti nell'immediatezza del delitto. 

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