Depositato il ricorso contro perquisizioni e sequestri. Venditti si dimetterà da presidente del Casinò di Campione d'Italia
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Nuovi sviluppi sul caso di Garlasco. L'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, ha depositato al Tribunale del Riesame il ricorso contro il decreto di perquisizione e sequestro eseguito venerdì nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia che ipotizza nei confronti del magistrato, ora in pensione, il reato di corruzione in atti giudiziari. Per l'accusa avrebbe ricevuto denaro per scagionare Andrea Sempio, di nuovo indagato dai pm pavesi per l'omicidio di Chiara Poggi. Nell'atto di impugnazione, il legale parla di "distorsione" della funzione requirente. Contestualmente, Venditti ha annunciato che rassegnerà le dimissioni da presidente e membro del Consiglio di amministrazione del Casinò di Campione d'Italia, per tutelare l'immagine dell'ente e affrontare l'inchiesta senza conflitti.
Secondo l'atto di impugnazione depositato in Tribunale, la difesa contesta la legittimità del decreto che ha autorizzato le recenti perquisizioni e sequestri, ritenendolo carente di elementi fondanti. L'avvocato Aiello ha chiesto al Riesame di valutare se gli atti istruttori siano stati avviati sulla base di prove concrete o se rappresentino, invece, una forzatura dell'azione penale.
Secondo la Procura di Brescia, l'ex procuratore Venditti avrebbe ricevuto tra i 20 e i 30mila euro per favorire l'uscita di scena di Andrea Sempio, attualmente indagato per il delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. A sostegno dell'accusa vi sarebbero bonifici sospetti, rapporti personali e conversazioni mai trascritte all'epoca. La difesa, però, afferma che i controlli bancari svolti fino a oggi avrebbero dato esito negativo, sottolineando che eventuali elementi rilevanti sarebbero stati già valorizzati nel decreto. Aiello ha infine chiesto alla Procura di "scoprire le carte", cioè rendere noti eventuali ulteriori elementi investigativi non menzionati.
Nel ricorso presentato dalla difesa, l'avvocato Domenico Aiello parla di "distorsione della funzione requirente", un'espressione che nel linguaggio giuridico indica un presunto uso improprio del potere investigativo da parte della Procura. In sostanza, secondo la tesi difensiva, le attività di perquisizione e sequestro sarebbero state avviate non per raccogliere prove in modo imparziale, ma con un intento che travalica i confini del ruolo del pubblico ministero, orientandosi su ipotesi accusatorie non supportate da evidenze concrete. L'obiettivo del ricorso è proprio verificare se tali atti siano stati motivati da elementi sufficienti o se rappresentino un'iniziativa sproporzionata e lesiva delle garanzie difensive.
Parallelamente all'azione giudiziaria, Venditti ha annunciato l'intenzione di dimettersi dalla presidenza e dal Consiglio di amministrazione del Casinò di Campione d'Italia, incarichi ricoperti a titolo gratuito. La Casa da Gioco ha fatto sapere di essere stata "informalmente informata" della decisione e ha ribadito la propria totale estraneità rispetto alle accuse, sottolineando che il mandato di Venditti è stato svolto "con grande professionalità e competenza". Secondo i dati diffusi dalla stessa società, durante la gestione Venditti il Casinò avrebbe migliorato le proprie performance economiche, contribuendo a un parziale rilancio della struttura dopo anni difficili. Le dimissioni, afferma la nota, sono un gesto di responsabilità volto a evitare ripercussioni sull'immagine dell'ente.
Il nuovo capitolo giudiziario si inserisce in uno scenario già complesso, quello del delitto di Chiara Poggi, assassinata nella sua abitazione a Garlasco nel 2007. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, la Procura di Pavia ha riaperto le indagini su Andrea Sempio, amico di Chiara, già indagato in passato e poi archiviato. Nell'attuale fase investigativa, la Procura di Brescia ha avviato accertamenti anche sul presunto ruolo svolto da Venditti in quella archiviazione. Le indagini si basano su chat, e-mail e tracce di Dna maschile rinvenute sotto le unghie della vittima, che stanno per essere oggetto di un incidente probatorio. L'analisi genetica sarà affidata a esperti biostatistici, che dovranno stabilire se il profilo genetico combaci con quello di uno degli indagati.
Nel frattempo, la difesa di Sempio ha nominato un nuovo consulente: si tratta di Armando Palmegiani, ex commissario capo della Polizia Scientifica, che ha lavorato su casi noti come quello di Giandavide De Pau e del femminicidio di Sara Di Pietrantonio. Palmegiani ha dichiarato: "Non mi sembra che ci siano grandi elementi probatori contro Sempio, ed è per questo che ho accettato l'incarico".