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Il delitto di Garlasco, 18 anni di battaglie giudiziarie dopo l'omicidio di Chiara Poggi

Dall'omicidio alla riapertura del caso con l'accusa di concorso in omicidio nei confronti di Andrea Sempio, passando per l'assoluzione e poi la condanna di Alberto Stasi: tutta la cronologia della vicenda

16 Lug 2025 - 14:57
 © Tgcom24

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Chiara Poggi, impiegata 26enne laureata in Economia, viene uccisa con un corpo contundente il 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco, in provincia di Pavia, nella quale abitava con i genitori, che in quei giorni erano in vacanza. A dare l'allarme è il fidanzato, Alberto Stasi: all'epoca studente della Bocconi, viene accusato dell'omicidio. Ora scontando una condanna in via definitiva a 16 anni di reclusione dopo essere stato assolto nei primi due gradi di giudizio. Il 6 febbraio la Corte europea dei diritti dell'oomo ha dichiarato irricevibile il ricorso con cui l'uomo, oggi 42enne, chiedeva di annullare la condanna.

Il caso Garlasco ha avuto grande rilevanza mediatica. All'omicidio sono stati dedicati numerosi servizi tv, reportage giornalistici e persino un docufilm. Queste le tappe principali della vicenda.

Delitto di Garlasco, le tappe della vicenda

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24 settembre 2007

 Alberto Stasi viene posto in stato di fermo. Sui pedali di una bici sono state trovate tracce di Dna compatibile con quello di Chiara: per i Ris è sangue della ragazza, per la difesa può essere sudore o saliva. Il gip, dopo quattro giorni in carcere a Vigevano, non convalida il fermo e rimette in libertà il giovane: non ci sono prove sufficienti per giustificare un arresto.

3 novembre 2008

 Il pm Rosa Muscio chiede il rinvio a giudizio di Alberto Stasi per l'omicidio della fidanzata.

30 aprile 2009

 Il gup non emette sentenza, ma esce dalla camera di consiglio con un'ordinanza con cui dispone una superperizia medico-legale e altri accertamenti peritali chiedendo, tra l'altro, verifiche sul pc di Stasi, sul percorso compiuto dal giovane nella villetta di Garlasco quando trovò il corpo di Chiara e sull'orario della morte.

17 dicembre 2009

 Stasi viene assolto. Il gup ritiene il quadro istruttorio, come ha scritto nelle motivazioni, "contraddittorio e altamente insufficiente a dimostrare la colpevolezza dell'imputato".

8 novembre 2011

 Parte a Milano il processo d'appello. Il pg Laura Barbaini chiede 30 anni di carcere per Stasi, la parte civile che venga riconosciuta la sua responsabilità e il risarcimento di 10 milioni di euro, mentre la difesa punta ancora sulla mancanza di prove.

6 dicembre 2011

 Stasi viene di nuovo assolto dalla Corte d'Assise d'appello secondo la quale "la decisione di primo grado è immune da vizi e merita di essere confermata".

18 aprile 2013

 La Cassazione annulla il processo di secondo grado e rinvia gli atti alla Corte d'Assise d'Appello di Milano, perché ricelebri il dibattimento. Per gli ermellini, nel giudizio di secondo grado erano stati "svalutati" gli indizi contro Stasi e andavano effettuati, come era stato chiesto dalla parte civile e dal pg, una serie di approfondimenti istruttori. E dunque propongono un integrazione probatoria.

9 aprile 2014

 A Milano si apre il processo d'appello bis.

30 aprile 2014

 La prima Corte d'Assise d'Appello dispone la riapertura del caso con un'integrazione dell'istruttoria dibattimentale e nuovi esami e perizie.

17 dicembre 2014

 Alberto Stasi viene condannato a 16 anni di reclusione dalla corte d'Assise d'Appello di Milano nel processo d'appello bis.

30 aprile 2015

 Doppio ricorso in Cassazione contro la condanna a 16 anni di carcere per Stasi: a impugnare la sentenza da un lato la difesa che chiede di cancellare il verdetto; dall'altro il pg Laura Barbaini che chiede invece di riconoscere l'aggravante della crudeltà esclusa dai giudici di secondo grado.

12 dicembre 2015

 La Cassazione conferma la condanna a 16 anni per Stasi. Accompagnato dalla madre, l'uomo si costituisce nel carcere di Bollate.

19 dicembre 2016

 La famiglia Stasi chiede la riapertura del processo sulla base dei risultati di una nuova perizia, secondo la quale le tracce di Dna rinvenute sotto le unghie della ragazza non sono di Stasi.

23 dicembre 2016

 Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, viene indagato dalla procura di Pavia. Il suo Dna sarebbe compatibile con quello trovato sotto le unghie della vittima.

24 gennaio 2017

 La Corte d'Appello di Brescia respinge, dichiarando non luogo a provvedere, l'istanza di revisione del processo sull'omicidio di Chiara Poggi. La richiesta era stata depositata dai legali di Stasi.

28 marzo 2017

 Il gip di Pavia Fabio Lambertucci archivia l'inchiesta su Andrea Sempio.

24 maggio 2017

 La difesa di Alberto Stasi presenta ricorso straordinario in Cassazione contro la condanna definitiva a 16 anni di carcere.

28 giugno 2017

 La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso dei suoi legali per riaprire il caso.

23 giugno 2020

 I legali di Stasi depositano una richiesta di Revisione della sentenza di condanna.

5 ottobre 2020

 Il ricorso dei legali di Stasi viene dichiarato inammissibile.

11 marzo 2025

 La Procura di Pavia riapre il caso: Andrea Sempio viene indagato per concorso in omicidio. Essendosi rifiutato di sottoporsi al test del Dna, sarà sottoposto all'esame coatto.

20 maggio 2025

 Viene rilevata la presenza di un’impronta di Andrea Sempio sul muro vicino al cadavere; Sempio non si presenta in Procura per un cavillo sulla notifica dell’avviso di garanzia.

11 giugno 2025

 Andrea Sempio dichiara che non è “preoccupato per l’indagine ma per i miei genitori”. I periti nominati dal gip ritirano reperti da analizzare come passaggio preliminare all’incidente probatorio, in vista dell’avvio previsto per il 17 giugno.

12 giugno 2025

 Il medico legale incaricato e i periti ricevono i reperti dalla polizia scientifica.

17 giugno 2025

 Inizia a Milano lo scontro tra periti nell’incidente probatorio: protagoniste le analisi di Dna e impronte con una finestra di 90 giorni. Il generale Garofano (difesa) dichiara la propria fiducia nell’innocenza di Sempio.

05 luglio 2025

 I legali di Sempio, Stasi e la famiglia Poggi lanciano un appello contro le “fake news” che ritengono stiano ostacolando il processo.

11–14 luglio 2025

 I risultati sull’incidente probatorio emergono progressivamente
11 luglio 2025 Viene trovata una traccia di Dna maschile "ignoto" nella bocca di Chiara, che non corrisponde né a Sempio né a Stasi, suggerendo la presenza di più persone sulla scena del crimine.
13 luglio 2025 Il tampone orale viene replicato.
14 luglio 2025 Viene notificato il ritrovamento di sangue sotto la cornetta del telefono, indizio di un tentativo di aiuto da parte della vittima. Confermato il ritrovamento del nuovo profilo maschile "ignoto 3".

15 luglio 2025

 La Procura annuncia test di Dna comparativi su circa 30 persone – tra carabinieri, tecnici, operatori sanitari – per chiarire se il profilo “ignoto 3” sia una contaminazione o indichi una terza persona coinvolta.

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