Speciale Il delitto di Garlasco
Il maxi incidente probatorio

Delitto di Garlasco, trovato il Dna di un uomo "ignoto" nella bocca di Chiara | Il legale dei Poggi smentisce: "Non ci sono tracce genetiche di sconosciuti"

La genetista incaricata dal giudice, Denise Albani, ha isolato del materiale che porterebbe a un Dna maschile che non apparterrebbe né ad Alberto Stasi, né ad Andrea Sempio. Ma per l'avvocato difensore della famiglia della vittima si tratta di un "dato totalmente destituito da qualsiasi fondamento"

11 Lug 2025 - 22:59

Possibile svolta nelle indagini relative al delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007. Dal tampone orale di Chiara Poggi, prelevato 18 anni fa e analizzato soltanto ora nel corso del maxi incidente probatorio, sarebbe stata individuata una minima quantità di Dna maschile appartenente a un uomo non ancora identificato e, dunque, non riconducibile né ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l'omicidio della ragazza, né ad Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine della procura di Pavia. Secondo i consulenti delle parti, l'esame verrà ripetuto, proprio perché la quantità di profilo genetico sarebbe minima, e non è escluso che si possa trattare di una contaminazione.

Per il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, invece "non ci sono Dna di soggetti sconosciuti sulla scena del crimine e ovviamente tanto meno sul corpo di Chiara. E' un dato che per quanto possiamo sapere è totalmente destituito da qualsiasi fondamento e che ancora una volta denota come, in assenza di riscontri oggettivi alternativi alla verità processuale accertata e che ha individuato Stasi quale responsabile, prospetta ipotesi infondate".

Ipotesi contaminazione

 Da quanto è stato riferito da consulenti delle parti il dato grezzo su uno dei tamponi della ragazza, uccisa il 13 agosto 2007, a Garlasco, è stato trasmesso da Denise Albani, la genetista incaricata dalla gip pavese Daniela Garlaschelli di effettuare gli accertamenti tecnici irripetibili. Dato di una prima estrazione e che parla di un profilo genetico "Y" ma in una ridottissima quantità, il che potrebbe anche essere dovuto a una "contaminazione", di chi ha maneggiato per esempio la garza con cui all'epoca venne prelevato il materiale. Pertanto va approfondito con ulteriori analisi per verificare se ci siano esiti tali da poter avere davvero un profilo utile e confrontabile.

I dubbi

 "E' troppo presto per tirare delle conclusioni - si limita a dire Dario Readaelli, uno degli esperti nominati dai Poggi -. E' come se dalla prima stringa di una equazione complessa si ritenesse già di conoscere il risultato finale". Dunque, anche se questo potrebbe fare ipotizzare una svolta nelle indagini sul delitto, al momento ci sono, da parte di alcuni, dubbi che si possa parlare con certezza della presenza di un uomo ignoto nella villetta di via Pascoli. Cosa che invece ipotizzano i pm di Pavia, guidati dal procuratore Fabio Napoleone, e i carabinieri del nucleo investigativo di Milano come emerge dal capo di incolpazione: per loro Sempio avrebbe agito in concorso con altri.

Le immagini della taverna di casa Poggi

1 di 10
© Tgcom24  | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24
© Tgcom24  | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24
© Tgcom24  | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24

© Tgcom24 | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24

© Tgcom24 | La taverna di casa Poggi a Garlasco - Tgcom24

Le altre tracce

 Oltre a questo, tra quelle residue e che sono state campionate, ci sono altre tracce su cui andranno effettuati altri approfondimenti. Finora sul frammento del tappetino e sui tamponi a lei prelevati è stati isolato solo il suo Dna, mentre dal segmento pilifero trovato nei rifiuti non è stato possibile ricavare alcunché. Sempre riguardo all'incidente probatorio, la macchia, cosiddetta ipotenare, presente sull'impronta 33, quella ormai nota repertata sul muro delle scale verso la cantina dove fu trovato il corpo giovane, sostengono Luciano Garofano e Luigi Bisogno, consulenti di Sempio, è una manifestazione fisiologica di contatto per accumulo di sudore, non una traccia di sangue.

E' di Stasi invece, il profilo isolato sulla cannuccia dell'Estathè, uno dei reperti della spazzatura mai analizzati. Invece, non c'è ancora un programma, con tempi e modalità, per quello che sarà il cuore del maxi accertamento, su cui puntano tutto i pm, ovvero l'analisi dei due profili genetici sui "margini ungueali" di Chiara, di cui uno attribuito a Sempio da unaconsulenza della Procura, seguita a quella della difesa Stasi. Si sa che i due periti della gip hanno chiesto il materiale, come i dati grezzi e le schede di lavoro, al prof De Stefano, che ai tempi del processo d'appello bis a Stasi aveva ritenuto non fosse sufficiente.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri