Speciale Il delitto di Garlasco
Un giallo sempre più complesso

Caso Chiara Poggi, la Procura: il Dna trovato in bocca era di un altro cadavere, contaminazione in autopsia

La madre di Andrea Sempio: "Stanno tentando di incastrarlo". I legali di Stasi: "Errori idonei a ottenere una revisione". La Procura affida alla medico legale Cristina Cattaneo nuove verifiche sulle cause della morte

12 Ago 2025 - 13:48
 © Tgcom24

© Tgcom24

La Procura di Pavia ha reso noto che il Dna maschile rinvenuto su una garza utilizzata per il prelievo nella bocca di Chiara Poggi, vittima del delitto di Garlasco del 13 agosto 2007, non appartiene a un aggressore ma sarebbe riconducibile a una contaminazione involontaria avvenuta durante l'autopsia. Le analisi genetiche, affidate ai professori Carlo Previderè e Pierangela Grignani, hanno stabilito che il profilo coincide con quello di un soggetto sottoposto a un'altra autopsia in un periodo molto vicino a quella effettuata sulla ventiseienne. Un elemento che, secondo la Procura, ridimensiona l'ipotesi che il campione fosse legato a un eventuale complice dell'omicidio.

Rilevazione del Dna "ignoto" e primi riscontri

 Le indagini sul materiale biologico prelevato all'epoca avevano evidenziato la presenza di un Dna maschile sconosciuto nella bocca della vittima. Il reperto era stato raccolto con una garza durante l'autopsia effettuata dal medico legale dell'epoca, il dottor Ballardini. Nuove analisi hanno confermato il profilo genetico, stabilendo tuttavia che si trattava di un campione non legato al caso Poggi. Il dato, secondo gli esperti incaricati, risulta compatibile con la contaminazione derivante da un contatto accidentale avvenuto in sala settoria.

Ipotesi di contaminazione: un'altra autopsia nella sala accanto

 Il Procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, ha spiegato in una nota che il Dna rinvenuto presenta "concordanza" con un altro cadavere sottoposto ad autopsia nello stesso periodo. Le modalità di raccolta dei campioni e la vicinanza temporale tra le due procedure potrebbero aver favorito il trasferimento accidentale di materiale biologico. Gli esperti ipotizzano che la contaminazione sia avvenuta attraverso strumenti o materiali non perfettamente isolati, come garze o pinze, usati in successione.

Le nuove verifiche affidate a Cristina Cattaneo

 Parallelamente, la Procura ha incaricato l'antropologa e medico legale Cristina Cattaneo di effettuare nuove verifiche sulle cause della morte di Chiara Poggi. L'obiettivo è riesaminare ogni elemento a disposizione, alla luce degli sviluppi recenti. Gli accertamenti, ancora in corso, dovranno chiarire se vi siano ulteriori aspetti tecnico-scientifici utili a comprendere la dinamica dell'omicidio. I risultati di queste analisi potrebbero essere illustrati in aula il 24 ottobre, data fissata per l'incidente probatorio.

I legali di Stasi: "Errori idonei a ottenere una revisione"

 Per gli avvocati di Alberto Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis, la scoperta della contaminazione è uno "di questi gravissimi fatti" che "compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei a ottenere una revisione della sua condanna".

La madre di Andrea Sempio: "Stanno cercando di incastrarlo"

 Mentre gli esperti lavorano sugli aspetti scientifici, il dibattito resta acceso. Andrea Sempio, amico di Marco Stasi e oggi indagato per concorso nell'omicidio, continua a proclamarsi estraneo ai fatti. Sua madre, Daniela Ferrari, intervenuta alla trasmissione "Filorosso", ha denunciato pubblicamente: "Secondo me, mio figlio stanno tentando di incastrarlo creando cose che non sono vere. Abbiamo sempre detto la verità e se le indagini verranno fatte correttamente emergerà la stessa versione che abbiamo sempre raccontato". La donna ha aggiunto che la famiglia vive "un incubo" dallo scorso febbraio, quando Sempio ha ricevuto l'avviso di garanzia.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri