L'autoveicolo era parcheggiato parzialmente in divieto di sosta e a chiamare la polizia locale era stato proprio il padre del piccolo
© Ansa
Di ritorno dalla piscina in bici Elia, 8 anni, va a sbattere contro un furgone parcheggiato parzialmente su un passaggio pedonale, a Lainate. Il piccolo cade e si procura qualche escoriazione. Il papà Diego, 42 anni, poco dietro di lui, lo soccorre e chiama i vigili urbani chiedendo la rimozione di quel furgone. Che rimane lì. Oltre due mesi dopo a Diego arriva invece una multa di 38,45 euro perché non ha impedito che il piccolo finisse contro l'autoveicolo. Il padre: "Pagherò, ma voglio spiegazioni". Un'altra sanzione "particolare" dopo quella ricevuto a Fano da un automobilista che ha lasciato il finestrino abbassato.
La vicenda viene raccontata dal "Corriere della Sera", secondo cui il verbale dice che il padre non ha evitato che "il minore commettesse la seguente violazione: non mantenere il controllo del velocipede che conduceva". "Parliamo di un bambino - dice Diego - con una bici nuova da 24 (pollici ndr) forse più grande del dovuto, che ha fatto male i calcoli".
E continua, sul piccolo incidente al figlio: "Se fossimo andati al Pronto soccorso, gli avrebbero dato 5 giorni di prognosi. Non vado a congestionarlo per un'escoriazione da cerotto". Sull'ipotesi di fare causa al Comune: "Non ho optato per questa eventualità: era una questione di senso civico".
"Da genitore, avrei preso mio figlio e me ne sarei andato - afferma il sindaco di Lainate Alberto Landonio -. Non avrei fatto il paladino". E sulla contravvenzione: "La polizia locale ha applicato una parte del codice della strada, che prevede che si debba essere in grado di controllare il mezzo che conduce sulla strada". Poi assicura che non c'è nessun intento punitivo perché "le norme vanno applicate", e garantisce che "quel camion è stato multato".
Il papà pagherà quella multa ma ha mandato una Pec al Comando della polizia locale e al sindaco stesso per chiedere spiegazioni.