A Varazze il matrimonio era programmato nel corso della messa domenicale, il sacerdote spiega: "Il rispetto per i fedeli viene prima di tutto"
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La sposa è solita farsi attendere. Per rispettare la tradizione e il galateo. Ma non tutti i sacerdoti accettano questa regola non scritta tanto che nel Savonese, nella chiesa di Sant’Ambrogio di Varazze, il matrimonio di una giovane coppia si è trasformato in un caso che ha fatto discutere tutta la comunità. Il motivo? Il celebrante, don Claudio Doglio ha deciso di iniziare la cerimonia nuziale senza attendere l'arrivo della sposa, che si trovava ancora fuori dalla chiesa.
Il parroco non ha nemmeno atteso il quarto d'ora accademico e ha dato il via alla funzione dopo tre minuti di attesa. "Avevo già avvisato che, allo scoccare delle campane, avrei iniziato. Non era possibile far attendere un'intera assemblea di fedeli" ha spiegato. Una scelta netta, che ha colto di sorpresa invitati e familiari tra l'imbarazzo generale.
Secondo molti parrocchiani, non è la prima volta che don Doglio dimostra inflessibilità in materia di orari. "Non è questione di matrimoni o battesimi - ha dichiarato il sacerdote - ma di rispetto verso i presenti. La messa domenicale è un momento sacro anche per chi non è coinvolto nella cerimonia nuziale". Il parroco avrebbe proposto alla coppia un orario diverso per evitare sovrapposizioni con la funzione religiosa e, al rifiuto degli sposi, si era limitato a insistere sull’importanza della puntualità, chiedendo persino di indicare un orario anticipato negli inviti per scoraggiare eventuali ritardi. Secondo alcune testimonianze, la sposa si trovava già davanti alla chiesa, ma sarebbe stata trattenuta da i dettagli dell’ultimo minuto.
Quando la celebrazione è cominciata senza di lei, tra i banchi si è diffuso un palpabile imbarazzo e il clima è diventato ancora più teso per l'assenza del tradizionale canto dell'Ave Maria, spesso eseguito nei matrimoni. Anche in questo caso, però, don Doglio ha precisato con fermezza: "Non è un canto liturgico. Il brano non fa parte della liturgia ufficiale e ci sono indicazioni precise che ne sconsigliano l'uso durante la messa".