Dopo 22 anni di matrimonio, Ryan Borgwardt aveva lasciato moglie e figli, inscenando il suo decesso. Voleva incontrare in Europa una ragazza uzbeka con cui si messaggiava a distanza
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Il fu Ryan Borgwardt. Questo il nome del protagonista di una storia dal sapore pirandelliano che, come il Mattia Pascal del libro, ha provato a ricostruirsi una nuova vita dopo la sua presunta morta. Borgwardt ha infatti inscenato il proprio decesso appositamente per poter lasciare l'America e la sua famiglia formata da moglie e tre figli. L'idea era quella di mettersi tutto alle spalle e fuggire in Europa, dove lo aspettava una donna uzbeka con la quale si sentiva da mesi sui social. Un piano apparentemente perfetto, almeno dal suo punto di vista, che però è stato in fretta svelato. Dopo 89 giorni di fuga il 45enne residente nel Wisconsin è stato infatti individuato e riportato negli Stati Uniti, dove ha ammesso le sue colpe davanti a un giudice. Inutile dire che sua moglie, scoperto l'inganno, ha immediatamente chiesto il divorzio.
Ryan Borgwardt forse si sentiva incastrato in una esistenza abitudinaria e banale o forse semplicemente dopo 22 anni di matrimonio aveva iniziato a sentire una qualche forma di stanchezza. Sta di fatto che la soluzione da lui adottata per sottrarsi alla routine quotidiana appare quantomeno estrema. Il 12 agosto dell'anno scorso l'uomo viene dichiarato scomparso e tutti pensano subito a un incidente in kayak. La sera prima infatti Borgwardt aveva detto a sua moglie che sarebbe andato a pagaiare sul Green Lake, a circa 160 chilometri da Milwaukee e a 90 da Watertown dove viveva con moglie e figli. Un piano in realtà mai messo in atto, secondo la ricostruzione dell'accusa. Una volta arrivato sul posto, l'uomo avrebbe infatti rovesciato il kayak nel lago lasciando lì il suo documento di identità, per poi dirigersi verso Toronto. In Canada Ryan Borgwardt si sarebbe a quel punto imbarcato su un volo diretto per Parigi, con la precisa intenzione di spostarsi verso est una volta approdato in Europa. La meta finale sarebbe dovuta essere probabilmente la Georgia, dove lo aspettava una donna di nazionalità uzbeka con cui si sentiva clandestinamente da mesi a distanza.
Mentre l'uomo scappava alla volta del Vecchio Continente, tuttavia, la sua messinscena iniziava a imbarcare acqua ben più del suo kayak. Dopo 59 giorni di infruttuose ricerche, in America aveva iniziato infatti a farsi strada l'ipotesi che il cadavere di Ryan Borgwardt non sarebbe mai potuto essere trovato sul fondo del lago per una semplice ragione: Ryan Borgwardt era vivo e vegeto da qualche parte. Nessuno credeva più alla storia dell'annegamento e le autorità cominciavano a raccogliere indizi che andavano in un'altra direzione, quella della fuga. Non ci volle molto per scoprire che l'uomo fosse in realtà partito, con un passaporto richiesto non casualmente appena tre mesi prima. Andava capito a questo punto solo dove il quarantacinquenne si nascondesse. Non ci è voluto molto. Dopo alcuni mesi d'indagini, Borgwardt viene ritrovato dai detective, che lo riportarono negli Stati Uniti a fine 2024.
In patria l'uomo è stato messo davanti alle proprie responsabilità anche da un tribunale. L'accusa ha chiesto al giudice della contea di Green Lake, Mark Slate, di condannare Borgwardt a 45 giorni di carcere. Una pena che è stata tuttavia addirittura raddoppiata dal giudice, che lo ha condannandolo a 89 giorni, gli stessi trascorsi dalla dichiarazione di scomparsa fino a quando non lo hanno trovato all'estero (a novembre). A Borgwardt è toccato inoltre pagare 30mila dollari di risarcimento alle forze dell'ordine, per coprire le spese sostenute per rintracciarlo, e si è visto costretto pure a fare pubblica ammenda: "Mi pento profondamente delle azioni che ho compiuto quella notte e di tutto il dolore che ho causato alla mia famiglia e ai miei amici", ha detto il fedifrago in tribunale prima della sentenza. Un pentimento tardivo che non ha impietosito tuttavia non solo i giudici ma anche sua moglie, che ha chiesto il divorzio dopo più di un ventennio di matrimonio. Nessuno se l'è sentita di biasimarla per questo.