passata l'amarezza

Sovrapprezzo per brioche tagliata a metà nel Trevigiano, il titolare a Tgcom24: "Dall'odio social tanta pubblicità"

Virale lo scontrino con 10 centesimi in più pubblicato online da una cliente che aveva chiesto di dividere il prodotto da forno oversize. "Le recensioni ricevute hanno abbassato il nostro rating online - commenta a Tgcom24 Massimiliano Viotto. - Ma ora di brioche ne tagliamo di più"

di Gabriella Persiani
29 Lug 2025 - 13:00
 © Ufficio stampa

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"Ora di brioche ne tagliamo di più a metà". Risponde così a Tgcom24, a distanza di qualche giorno dalla bufera social che ha investito la sua pasticceria di Oderzo (Treviso) per i 10 centesimi di sovrapprezzo denunciati da una cliente che aveva chiesto di dividere la brioche oversize, il titolare Massimiliano Viotto. Passata l'amarezza della prima ora e dopo il lungo, lunghissimo sfogo su Facebook sulla vicenda, Viotto ora sorride e precisa: "Da questo polverone, solo tanta solidarietà dai nostri clienti abituali e dai concittadini. E anche tanta pubblicità a livello nazionale. Certo, su Google la nostra media è scesa da 4,5 a 3,5 per i soliti haters che nemmeno ci conoscono, ma noi non rinunciamo comunque alle dimensioni dei nostri prodotti artigianali e al sovrapprezzo che abbiamo deciso nell'ultima settimana per le tante richieste di taglio". 

"Non si torna indietro"

 "Non rinunciamo alle dimensioni delle nostre brioche artigianali, talmente grandi che da quando abbiamo aperto, nel 2017, tanti ci chiedono di dividere a metà. Né rinunciamo a questo sovrapprezzo di 10 centesimi che abbiamo inserito nell'ultima settimana per necessità d'impresa, come ho spiegato nel mio lungo sfogo su Facebook", rilancia Viotto a Tgcom24.

"Quanto alle conseguenze di tutto l'odio social scatenato dalla pubblicazione di quello scontrino da parte di una cliente non abituale, oggi ci rido su, nonostante il rating più basso: nessuna delle conseguenze che prevedevo nel mio post, per fortuna, ma tanta tanta tanta pubblicità. E ringrazio tutti i nostri clienti e i cittadini di Oderzo per la solidarietà che ci hanno dimostrato. Ringrazio anche quella cliente: ora di brioche a metà ne vendiamo di più".

La denuncia della cliente e lo sfogo su Facebook del titolare

 La denuncia della cliente, con tanto di foto dello scontrino, era diventata virale e l'odio social riversatosi sul locale aveva subito fatto scendere il rating online. "Alla lunga, mi auguro, - scriveva nel suo sfogo su Facebook Massimiliano Viotto - tutto ciò svanirà e resterà solo un brutto ricordo e una pessima media e che andrà reintegrata con tempo e dedizione, ma se per quei dieci centesimi di taglio di una brioche, nonché cinque centesimi in più a persona per i consumatori e un euro e ottanta in meno per le casse di Audrey Pàtisserie un dipendente dovesse perdere il lavoro a causa della diminuzione della clientela giustifichereste ancora la scelta intrapresa?".

"La dimostrazione per assurdo" del titolare sotto accusa per il sovrapprezzo

 "Non starò a elencare i motivi che ci hanno spinto a scegliere di inserire il 'brutal sovrapprezzo', - scriveva ancora Viotto su Facebook, - ma a solo scopo provocatorio vi pongo un esempio utilizzando il metodo dimostrativo più semplice e antico del mondo: la 'dimostrazione per assurdo'. Se tutti da oggi chiedessero la brioches o la pizza divisa a metà e ci trovassimo costretti ad assumere una persona che lo faccia, pagata 1.500 euro al mese (stipendio minimo di ogni nostro collaboratore a tempo pieno, per altro) con altri 1.300 euro di contributi, quindi un costo totale di 2.800 euro al mese escluso il tfr, con un’incidenza giornaliera di cento euro per l’azienda, di quanto dovremmo aumentare secondo voi il costo del servizio di fronte a una spesa simile?".

"Per un totale di 200 prodotti (nei giorni di punta) tagliati a metà, - continuava - il costo della persona è di 0,50 centesimi a pezzo, e solo per coprire le spese dovremmo applicare un ricarico di mezzo euro, se dovessimo giustificare la prestazione del collaboratore allora dovremmo moltiplicare per tre tale costo. Un disastro direi, meglio non pensarci e vivere con la speranza che tale assurdità possa non verificarsi mai".

"Spiace - era la conclusione - perché dopo tutto quei dieci centesimi servono solo come 'paracadute' per diminuire il mancato incasso su un prodotto artigianale sul quale si ha un margine bassissimo, servito e preparato al meglio delle nostre possibilità e per offrire un servizio migliore al prossimo cliente ma sicuramente non ad arricchire le casse della pasticceria. Fatto fronte a tutta questa confusione ci tengo a precisare che il costo del servizio non verrà cancellato e che difendiamo e portiamo avanti la nostra scelta con orgoglio, consapevolezza e professionalità".

I precedenti

 Da Nord a Sud, negli ultimi tempi, sono numerose le denunce social da parte di clienti furiosi per aver pagato un sovrapprezzo su un servizio "di taglio" al tavolo. Da Como a Lecce, da Trento a Napoli fino a un euro in più per una sfogliatella, un toast, una crepe o una pizza a metà.

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