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In migliaia al corteo fra applausi e commozione. Mattarella: "Disumana eversione neofascista, la strage fu un attacco ai valori della Costituzione". Il sindaco Lepore: "Il governo non osi insabbiare la verità"
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Tanti applausi e commozione hanno accolto il corteo delle celebrazioni della strage di Bologna del 2 agosto 1980, in cui morirono 85 persone. In prima fila alla commemorazione, dietro ai gonfaloni, hanno partecipato tra gli altri la ministra dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, il presidente della Regione, Michele De Pascale, e la segretaria del Pd, Elly Schlein. In piazza sono scesi migliaia di bolognesi. La strage della stazione di Bologna "ha impresso sull'identità dell'Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile", ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il premier Meloni: ""Il 2 agosto di 45 anni fa il popolo italiano ha vissuto una delle pagine più buie della sua storia".
Dal palco in stazione, il presidente dell'associazione delle vittime della strage, Paolo Bolognesi, si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio, "che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni, nel ricordare il passato da cui proviene, come quello da cui provengono gli esecutori delle stragi". A Meloni "vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un'altra cosa è l'accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare. Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici".
"Ci batteremo a ogni livello affinché siano pienamente pubblicate le sentenze sulla strage, così come prevede la legge italiana e come invece impedirebbero il decreto del governo e la circolare dell'archivio di Stato. Tutti devono potervi accedere alle sentenze. Il governo non osi insabbiare questa verità", ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, durante la cerimonia di commemorazione. Il primo cittadino ha anche abbracciato il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi.
"Il 2 agosto di 45 anni fa il popolo italiano ha vissuto una delle pagine più buie della sua storia. Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia la città di Bologna, con un attentato che ha disintegrato la stazione, uccidendo 85 persone e ferendone oltre duecento. Oggi ci stringiamo ai familiari delle vittime e a tutti i bolognesi, e ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Nel messaggio inviato ai promotori della commemorazione, il Capo dello Stato ha sottolineato come Bologna, l'Emilia-Romagna e l'Italia "risposero con prontezza e fermezza, esprimendo tutta la solidarietà di cui sono capaci, respingendo il disegno destabilizzante, le complicità presenti anche in apparati dello Stato, le trame di chi guidava le mani stragiste".
Nel giorno dell'anniversario "si rinnovano alle famiglie delle vittime i sentimenti di vicinanza. Espressione di una comunità coesa che aderisce a quei principi democratici, che gli artefici della strage volevano cancellare, generando paura per minare le istituzioni, cercando di spingere il Paese verso derive autoritarie, con responsabilità accertate grazie al tenace lavoro di magistrati e servitori dello Stato. Merita la gratitudine della Repubblica la testimonianza dell'Associazione dei familiari delle vittime, che ha sempre tenuto accesa la luce sul percorso che ha portato a svelare esecutori e mandanti, prezioso esempio di fedeltà ai valori costituzionali, specie per i giovani".
La strage della Stazione di Bologna, ha aggiunto Mattarella, "ha impresso sull'identità dell'Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile". Il 2 agosto di 45 anni fa, "con i corpi straziati, i tanti morti innocenti, la immane sofferenza dei familiari, lo sconvolgimento di una città e, con essa, dell'intera comunità nazionale, è nella memoria del Paese".
Sul palco ha parlato anche la ministra Anna Maria Bernini. "Sono rimasta su questo palco dall'inizio alla fine proprio il profondo rispetto che a titolo personale e come rappresentante del governo nutro nei confronti dei familiari delle vittime. Devo però dire che non sono d'accordo né a titolo personale né come rappresentante del governo con qualunque riferimento fatto dal presidente Bolognesi all'attualità o all'attuale governo. Qualunque collegamento con l'orrore della strage e l'attualità o l'attuale governo lo respingo senza se e senza ma".
Durante la cerimonia, la ministra Bernini ha assicurato l'impegno del governo sulla legge per i risarcimenti ai familiari delle vittime. "Mi impegno a titolo personale e a nome del governo. Io ho avvertito anche salutando alcuni familiari delle vittime un certo disagio. Ecco, io vorrei trasmettervi questo messaggio: il governo è dalla vostra parte, io sono dalla vostra parte. Qualsiasi lettura degli eventi è legittima io credo profondamente nella democrazia, ascolterò qualsiasi interpretazione".
Alle parole di Bernini ha replicato la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Sono passati 45 anni e quello che dicono i familiari delle vittime è dentro alle sentenze, di cui appunto bisogna assicurare la pubblicazione, per cui invito tutti a leggere quelle sentenze, anche chi governa".
"Oggi il pensiero va ai familiari delle vittime - è il messaggio del leader del M5s Giuseppe Conte - che non si sono mai arresi nel percorso che ha portato ad accertare la verità, storica e giudiziaria, della strage che 45 anni fa, alla stazione di Bologna, strappò la vita a 85 persone, ne ferì oltre 200, distrusse molte altre famiglie per il dolore e l'angoscia. È stata una strage realizzata da neofascisti, con il complice tradimento di apparati dello Stato, ideata dai vertici della P2". "Coloro che rappresentano ai vari livelli le istituzioni dovrebbero adoperarsi - di fronte a questo e ad altri passaggi tragici della vita del Paese - per evitare che continuino ad essere diffuse mezze verità, racconti di comodo, ricostruzioni incerte. Il modo migliore per onorare le vittime è fare tutto il possibile perché si faccia giustizia e si racconti la verità sui momenti più tragici della storia d'Italia".
Anche il vicepremier Matteo Salvini ha espresso un pensiero sull'anniversario della tragedia. "Quarantacinque anni fa, una bomba alla stazione di Bologna spezzò 85 vite e lasciò una ferita profonda nel cuore del Paese. Il più grave attentato terroristico della storia della nostra Repubblica. Ricordare è un dovere: mai più sangue innocente".