Santanché: "Solo allarmismo, il turismo sta cambiando e l'estate non è solo mare. In Italia tariffe medie più basse di Grecia e Spagna". I balneari chiedono aiuto al governo: "Difendeteci dagli attacchi dei tecnocrati di Bruxelles"
© spiagge vuote
Spiagge piene soltanto nel weekend e ombrelloni chiusi gli altri giorni della settimana, dicono i balneari. Negli stabilimenti, dicono, si registra un calo medio delle presenze tra il 20 e il 30%, oltre a consumi ridotti al minimo per i servizi di bar, ristorante, noleggio attrezzature. Gli operatori del settore tracciano quindi per i mesi di giugno e luglio un bilancio deludente, mentre i consumatori replicano: tutta colpa dei prezzi troppo alti.
Nel coro delle proteste contro il caro ombrellone si inseriscono anche alcuni vip. Oltre ad Alessandro Gassman, che ha postato il suo parere via social, anche Salvo Sottile dà la colpa delle spiagge vuote ai prezzi troppo alti. Ma i gestori, che sperano in una ripresa degli affari nelle prossime settimane di agosto, respingono le accuse replicando che in realtà a pesare è la riduzione del potere d'acquisto delle famiglie.
Il ministro del Turismo Daniela Santanchè parla di "allarmismo", ricordando che "il turismo sta cambiando" e sottolineando che "l'estate non è solo mare". E spiega: "Parlare di crisi del turismo di agosto è allarmistico e fuorviante. I primi due mesi estivi hanno visto l'Italia al top del mercato turistico mediterraneo, sia per tasso di saturazione online travel agencies che per competitività dei prezzi, con un 48% di saturazione per giugno e oltre il 43% a luglio, da un lato, e una tariffa media più bassa rispetto a competitor come Grecia e Spagna, dall'altro". Il settore, chiarisce, "sta andando bene, con il segno "più" in molte voci ma sempre più turisti scelgono i "mesi di spalla", come appunto i primi quattro mesi dell'anno.
Assobalneari stima quindi una contrazione "sia in termini di presenze che di consumi" spiegando che il fenomeno, oltre che alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie, è legato anche al rallentamento del turismo straniero, soprattutto europeo, "influenzato da uno scenario internazionale instabile e incertezze economiche". Il presidente Fabrizio Licordari rivendica di aver chiesto agli associati di "non aumentare le tariffe, ma di prevedere al massimo adeguamenti contenuti, per venire incontro alle difficoltà delle famiglie". E afferma che spetta al governo continuare a "difendere il settore balneare italiano dagli attacchi dei tecnocrati di Bruxelles, che vorrebbero mettere a gara le concessioni in modo illegittimo".
Per il Sindacato Balneari, se a giugno si è registrato "un aumento complessivo di circa il 20% di presenze e di consumi" rispetto al 2024, a luglio c'è stata invece "una riduzione complessiva di circa il 15% (con punte di 25% in alcune Regioni come la Calabria e l'Emilia Romagna)". Sulle nostre spiagge "ci sono meno italiani e più stranieri". Stagione deludente anche secondo i dati di Fiba Confesercenti, che segnala "un calo tra il 25 e il 30% nelle presenze tra giugno e luglio".
Le associazioni dei consumatori invece non hanno dubbi: il mare è diventato "un salasso per le famiglie", sostiene il Codacons, che parla di "lacrime di coccodrillo" da parte dei gestori degli stabilimenti e fa un elenco dei servizi di lusso, dalla tenda imperiale del Twiga da "1.500 euro al giorno" alla zona exclusive del Cinque Vele Beach Club di Pescoluse "che per la data del 16 agosto costa 940 euro". L'Unione Consumatori punta il dito contro "il caro vita", ma ricorda che "stabilimenti balneari, piscine e palestre a luglio sono rincarati in appena un mese del 3,7%, collocandosi al sesto posto della top ten dei rialzi congiunturali. Un dato che va di pari passo con i rialzi dei villaggi vacanza, +15,7%, o dei pacchetti vacanza, al primo posto con un astronomico +16,1%". E anche Assoutenti accusa le politiche tariffarie folli adottate dai gestori dei lidi che "dopo i rincari legati alla pandemia e al caro-bollette, non hanno ribassato i listini".
Questi numeri, secondo il presidente della Federazione balneari (Fiba) Maurizio Rustignoli, indicano una lettura "superficiale e fuorviante". "Gli aumenti, laddove ci sono stati, si aggirano sul 4-5%, percentuali molto basse. Si continuano a ventilare costi giornalieri tra i 40 e i 60 euro per ombrellone e due lettini, ma se parliamo di servizi standard, comprese la vigilanza e la sorveglianza in mare, si va dai 18 ai 30 euro". Ma sullo sfondo resta "la grande incertezza che grava da dieci anni sul comparto balneare: gli imprenditori sono chiamati a investire senza conoscere il loro futuro".