Secondo uno studio realizzato da Susini Group, il 65% degli italiani finanzia le ferie tramite banche e banchi dei pegni, il restante 35% chiede aiuto
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Vacanze sì, ma a quale prezzo? Spiagge affollate e mete esotiche sembrano essere diventate un bene irrinunciabile per gli italiani, tanto da spingerli a impegnare beni di valore, dai gioielli di famiglia agli abiti da sposa, passando per smart TV e borse griffate. Se un tempo si rinunciava al viaggio per mancanza di soldi, oggi si preferisce sacrificare un ricordo o un oggetto prezioso pur di non restare a casa.
Il trend è in crescita: +25% rispetto all’anno scorso. È quanto emerge da una ricerca condotta da Susini Group StP, studio fiorentino specializzato in consulenza del lavoro, secondo cui 1 italiano su 4 ha ammesso di aver impegnato un bene personale per racimolare la somma necessaria a finanziare le ferie.
Secondo il report, il 65% delle richieste passa attraverso canali formali, come istituti di credito o banchi dei pegni. In questi ultimi, i beni più comunemente impiegati sono i gioielli in oro (41%), seguiti da diamanti e pietre preziose (17%), e orologi di lusso (12%). Ma c'è spazio anche per monete antiche, borse griffate, elettronica di consumo e persino opere d’arte o antiquariato.
L’altra faccia del fenomeno è rappresentata dai prestiti tra privati, che coinvolgono il 35% degli intervistati. Qui entrano in gioco i rapporti personali e la fiducia. Le richieste di liquidità passano attraverso amici, parenti o conoscenti, dando vita a una sorta di “mercatino del prestito informale”, spesso senza garanzie scritte.
Nel circuito informale, a finire temporaneamente nelle mani dei prestatori sono soprattutto oggetti carichi di valore simbolico: abiti da sposa e accessori cerimoniali (28%), gioielli di famiglia e anelli matrimoniali (22%), quadri e mobili d’antiquariato (14%). Seguono seconda auto o scooter, strumenti musicali, quote societarie e altri oggetti personali dal valore variabile.
La tendenza non è marginale: rispetto agli anni precedenti, il fenomeno è in crescita del 25%. Il desiderio di non rinunciare alla pausa estiva, anche in tempi di incertezza economica, spinge molti a cercare liquidità ovunque possibile, perfino sacrificando – seppur temporaneamente – ricordi e beni preziosi.