Cuginetti travolti dal Suv, la rabbia dei genitori: “Noi siamo stati condannati a vita e lui a soli nove anni"
Dopo la pena inflitta a Rosario Greco, a “Quarto Grado” le famiglie di Simone e Alessio non trovano pace
Rabbia, incredulità e dolore: sono questi i sentimenti che provano i genitori di Simone e Alessio D'Antonio, i due cuginetti travolti e uccisi da un Suv scagliato a folle velocità tra le stradine della città siciliana di Vittoria dove i due piccoli stavano giocando davanti all’uscio di casa. “Come mai non gli hanno dato il massimo della pena? Quanto valgono le vite di questi due bambini? Noi siamo condannati, e lui?” si chiedono senza sosta a “Quarto Grado” le famiglie.
Di quella terribile sera dell’11 luglio dell’anno scorso ricordano ogni attimo tanto che il padre di Alessio dichiara: “Se l’autista avesse tardato di cinque minuti, i bambini sarebbero stati al sicuro. Mio figlio mi aveva appena chiesto di aprirgli la porta per tornare in casa. Lui è piombato come un missile sui bambini”. Una terribile consapevolezza rimarcata subito dalla madre: “Solo noi sappiamo in che stato erano i nostri figli quella sera”.
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