BETTING ILLEGALE A BORDO CAMPO

Disturbare i tennisti per orientare le scommesse clandestine: la procura di Roma indaga

In campo e non solo tutti lo conoscono: un russo sarebbe sospettato di sobillare i "disturbatori" in tribuna per far sbagliare il tennista di turno e quindi arricchirsi con un app di scommesse clandestine 

di Manuel Santangelo
09 Ago 2025 - 14:51

A marzo aveva fatto scalpore quanto accaduto nel torneo del circuito Challenger 125 di Napoli, dove il tennista ex numero 121 al mondo Raul Brancaccio era stato ripetutamente disturbato dal pubblico, al punto da arrivare a sprecare ben sette match point per il calo di tensione. La vittoria era andata al francese Pierre-Hugues Herbert, sostenuto da un pubblico che teoricamente avrebbe dovuto tifare con maggior vigore per l'idolo di casa, nativo di Torre del Greco. Vedendo la reazione di gioia smodata a ogni punto decisivo perso da quest'ultimo tutti avevano tuttavia capito che ci fosse qualcosa di strano, al punto che l'incontro divenne un caso discusso anche al di fuori del sistema tennis, con Jannik Sinner che diede pubblicamente la sua solidarietà al collega.

Brancaccio comunque sapeva benissimo le ragioni di un comportamento così strano negli spettatori e da subito non si fece problemi a puntare il dito contro i veri responsabili: gli scommettitori. "Mi urlavano 'fai doppio fallo, sei scarso. Mi sono giocato il punto per la bolletta'", raccontò al Corriere della Sera, denunciando poi anche sui social un problema sempre più endemico in quello che resta, dopo l'ippica e il calcio, il terzo sport su cui si scommette di più al mondo. Le scommesse clandestine sono da sempre una piaga nel tennis ma, in particolare negli ultimi anni, il fenomeno sta crescendo sempre. E a cadere vittima di "disturbatori pagati" e personaggi loschi non sono più solo gli atleti che si arrabattano nel sottobosco dei circuiti minori ma anche l’élite, quella che si spinge fino a giocare i più prestigiosi Master 1000.

Quello che un po' tutti avevano sospettato a Roma

 Soprattutto in un Paese come l'Italia, dove l'esplosione del movimento tennistico trainato da Sinner ha avvicinato tanti nuovi interessati, è possibile che si palesino anche certi lati negativi. Non sono solo tornei minori come quello di Napoli ad alimentare sospetti ma anche i più blasonati Internazionali di Roma, su cui ora si è poggiato pure l'occhio della Procura. Chiunque abbia frequentato anche solo per poco il Foro Italico si sarà da solo accorto di una minoranza tutt'altro che silenziosa che affolla ultimamente i campi della Capitale, già tradizionalmente caldi. Non si tratta tuttavia sempre solo di nuovi tifosi, poco avvezzi al bon ton tennistico, ma anche di personaggi più oscuri, che preferiscono parlare di quote e puntate più che di rovescio a due mani e top spin. Su questo lato oscuro si stanno concentrando gli inquirenti, che hanno messo nel mirino alcuni "disturbatori seriali", già apparsi sugli spalti nell'edizione 2022.

La figura chiave nelle indagini sarebbe quella di un 35enne russo: secondo la Procura di Roma, che avrebbe chiesto il suo rinvio a giudizio, sarebbe la mente di un giro di scommesse illegali milionario. Un vero e proprio sistema, che coinvolge anche delle persone, assoldate più o meno indirettamente dagli uomini del faccendiere russo per indirizzare le partite con i loro comportamenti sopra le righe. Come scrive il pm Mario Dovanola, l'uomo "esercitava abusivamente l’organizzazione delle scommesse sulle partite internazionali di tennis", presentandosi tra l'altro sovente direttamente sul posto (non solo a Roma).

Un personaggio oscuro tutt'altro che nascosto nell'ombra

  La Guardia di Finanza avrebbe individuato l'uomo il 12 maggio 2022, mentre assisteva sprovvisto di biglietto a un incontro sul campo Nicola Pietrangeli del Foro Italico. Secondo l'accusa in quel momento non si stava limitando a godersi uno spettacolo per cui non aveva pagato ma stava anche parallelamente gestendo la sua app per scommesse illegali. Quest'ultima permetteva agli utenti, cui veniva mandato un link, di connettersi ed effettuare puntate anche su aspetti del gioco su cui teoricamente non sarebbe possibile mettere soldi (come il vincitore di un singolo punto). Come comunicato dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli l'app, anche per le sue caratteristiche, è non a caso fuori dall’elenco "dei soggetti autorizzati al gioco a distanza sul territorio italiano".

Le prove che il 35enne stesse gestendo le puntate sulla propria piattaforma durante l'incontro sarebbero poi state raccolte alla fine del match, quando i militari del nucleo di polizia economica finanziaria di Roma gli sequestrarono uno smartphone, due dispositivi bluetooth di controllo remoto e 8 carte di credito. L'uomo tuttavia ha sempre fatto sapere, anche per bocca dei suoi legali, di essere un semplice utilizzatore dell'app. Una versione tuttavia sconfessata dagli stessi frequentatori del torneo, che lo identificano come un personaggio conosciuto per i suoi traffici poco chiari. Uno degli addetti alla sicurezza dell’Atp, società organizzatrice degli Internazionali con la Federazione italiana tennis, ha per esempio da subito detto di conoscerlo proprio in quanto "dedito in maniera continuativa (e professionale) alle scommesse sportive online".
 

A inchiodare il 35enne ci sarebbero anche le schede telefoniche consegnate dall’Atp agli investigatori in cui si ricostruisce una vera e propria rete di soggetti legati al giro russo. Persone che, armate come i migliori 007, usavano smartphone, auricolari e persino occhiali-spia per filmare gli incontri e coordinarsi. L'obiettivo era semplice: influenzare la giocata del tennista su cui si concentrava il flusso di scommesse, condizionando così il risultato del punto, del servizio o dell'intera partita.

L'ultima edizione e i soliti sospetti

 La Procura di Roma non ha fatto sapere quali incontri siano stati influenzati, più o meno direttamente, dal faccendiere russo e dai suoi uomini ma non è troppo difficile individuare match dove il comportamento di alcuni spettatori è stato davvero troppo esagerato e innaturale. Le indagini si concentrano sul 2022 ma non ci sono ragioni per escludere che un sistema simile sia stato perpetrato anche negli anni seguenti. Probabilmente c'era solo il tifo per il beniamino di casa invece dietro gli atteggiamenti esagitati che fecero perdere la brocca ad Alex De Minaur mentre era nel pieno di una partita tiratissima con Luca Nardi. Tuttavia tutti ricordiamo la reazione giustificata del giocatore australiano (tra l'altro innamorato dell'Italia), che portò addirittura l'arbitro a minacciare l'allontanamento di un individuo una volta sceso dalla sedia. L'idea è sempre la stessa: disturbare il giocatore finché non lo si induce all'errore. In un gioco mentale come il tennis un calo di concentrazione fa la differenza e chi può prova a influire sull'andamento del match. Il problema tuttavia si presenta quando questo desiderio di dare fastidio non sia animato solo dalla semplice maleducazione ma anche da intenzioni fraudolente.

Le minacce anche online

  La piaga delle scommesse illegali e "influenzate" non è un'esclusiva del solo circuito maschile, purtroppo. Ormai da più di un decennio la federazione femminile (la WTA) lancia iniziative atte a proteggere le giocatrici dagli abusi online, perpetrati quasi sempre da scommettitori cui è andata a monte una puntata. "Diventano aggressivi, ti minacciano. Il più delle volte dopo una sconfitta, ma a volte anche dopo una vittoria", raccontò in un post la giocatrice Caroline Garcia, mentre nel sottobosco si muovono sempre più persone pronte a rovinare carriere intere solo per il loro profitto.

App e gruppi Telegram ago della bilancia

  Dietro ci sono app fraudolente, come abbiamo visto, ma non è difficile imbattersi anche in gruppi Telegram dove si arriva a parlare apertamente di "match fixed" e partite "sicure", su cui puntare senza rischi. Il tutto mentre sugli stessi canali si arriva a giurare su una sicura connivenza da parte di giocatori spesso ignari, solo per incentivare le puntate. Sulla stessa app di messaggistica brevettata da Pavel Durov non a caso aveva iniziato a circolare la fake news, ripresa e poi smentita da diversi media, di un tifoso che aveva finto un malore durante una sfida tra De Minaur (sempre lui) e Dellien solo per allungarla. Insomma ogni medaglia, così come ogni dritto, ha il suo rovescio. E mentre aumentano anche i famigerati tipster della racchetta è bene fare attenzione. Non vogliamo un "occhio di falco" anche sugli spalti. Ci accontenteremo di un clima sereno, dove la sacralità della racchetta rimanga rispettata.

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