L'agitazione coinvolgerà tutte le categorie, con particolare impatto sul settore dei trasporti: a livello regionale garantiti i servizi essenziali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21
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Cortei, manifestazioni spontanee, occupazioni, agitazioni nei porti e uno sciopero generale venerdì. È massima l'attenzione per le mobilitazioni pro Flotilla nelle città italiane. Proteste che si sono accese subito dopo l'inizio delle operazioni di abbordaggio da parte di Israele alle barche della missione umanitaria che si stavamo avvicinando sempre più alla Striscia. Anche i sindacati scendono in campo al fianco della missione umanitaria lanciando uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre (ecco quanto potrebbe costare all'Italia). Salvini, però, valuta la precettazione.
Lo sciopero coinvolgerà tutte le categorie, con particolare impatto sul settore dei trasporti, e riguarda il Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. Lo sciopero inizierà alle 21 di giovedì 2 ottobre e durerà 24 ore, con termine previsto alle 20:59 di venerdì 3 ottobre. Per il trasporto regionale saranno garantiti i servizi essenziali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. I treni già in viaggio a sciopero iniziato arriveranno alla destinazione finale se raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione, altrimenti potranno fermarsi in stazioni precedenti.
"L'aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema" ha tuonato la Cgil. "Israele attacca il diritto internazionale. Ora e il momento di bloccare tutto", ha sottolineato l'Usb. E il segretario della Cgil, Maurizio Landini, aveva preannunciato che "di fronte a un eventuale blocco, a sequestri, arresti" sarebbero stati "pronti a proclamare, in modo tempestivo, uno sciopero generale" sottolineando che "un atto di quella natura in acque internazionali è un atto di guerra contro chi vuole svolgere una missione per riaffermare la pace".
Aderisce allo sciopero anche la Fiom "per fermare il genocidio del popolo palestinese. L'aggressione dell'esercito israeliano contro decine di navi civili impegnate in un'azione solidale e umanitaria verso le popolazioni della striscia di Gaza è di una gravità estrema e senza precedenti. Come sempre le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono in prima linea nella lotta contro la guerra, per l'umanità, per la dignità, per la solidarietà e il ripristino del diritto internazionale. Chiediamo al governo italiano di intervenire per difendere l'esercizio dei diritti costituzionali dei propri cittadini impegnati in un'azione umanitaria, sanzionare il governo Netanyahu, bloccare gli accordi commerciali e militari con Israele e per riconoscere formalmente lo Stato di Palestina".
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, però valuta la precettazione: "Non permetteremo che Cgil ed estremisti di sinistra portino in Italia il caos. Non tollereremo alcuno sciopero generale improvviso", assicura.