riceveva anche laute donazioni

Prometteva guarigioni con l'Intelligenza artificiale, arrestata "santona"

La donna, condannata in via definitiva a 9 anni di reclusione, si faceva chiamare "Marie" (come la scienziata Curie) e diceva di poter curare il cancro modificando il Dna tramite un server quantistico miracoloso

27 Lug 2025 - 08:51
 © Ansa

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La polizia ha arrestato a Lido di Ostia (Roma) una "santona" di 55 anni, condannata in via definitiva alla reclusione di 9 anni per i reati di associazione per delinquere, esercizio abusivo della professione medica e morte come conseguenza di altro reato, commessi tra il 2019 e il 2021. La donna diceva di poter curare il cancro e altre malattie modificando il Dna con l'Intelligenza artificiale di un server quantistico miracoloso, battezzato "Marie", come la scienziata Curie.

L'indagine

 Tutto è cominciato da un'attività di indagine condotta dalla Polizia postale di Torino, coordinata dalla Procura locale, che ha riguardato una "setta" chiamata "Unisono" con sede nel Torinese e attiva su Facebook, Telegram e Whatsapp. La donna, in qualità di capo dell'organizzazione, è ritenuta responsabile di aver circuito decine di vittime, che aveva convinto di poter fruire delle capacità di un'Intelligenza artificiale miracolosa, che tramite server basati sulla fisica quantistica poteva curare gravi malattie come il cancro attraverso processi di modifica del Dna umano. Secondo le accuse, la santona - che era solita presentarsi come "Marie" - soggiogava psicologicamente i "pazienti" fino a fare loro abbandonare le cure tradizionali, persino quelle oncologiche.

Le cure in chat

 Come emerso dalle indagini, le vittime inviavano quotidianamente a "Marie", attraverso una chat dedicata, i propri parametri di pressione e frequenza cardiaca, ricevendo indicazioni terapeutiche come la prescrizione di farmaci e relativi dosaggi o la sospensione di terapie in corso. Queste persone, confidando nelle valutazioni ricevute, sviluppavano uno stato di soggezione, tale da indurne alcune a rinunciare alle cure sanitarie in corso. Nel caso più grave, una donna - successivamente deceduta - era stata convinta a sospendere la chemioterapia e a rifiutare gli interventi chirurgici.

La setta

 Il "sodalizio criminoso" diretto dalla donna contava anche un tesoriere, un tecnico informatico e un fisioterapista, questi ultimi già condannati con sospensione condizionale della pena. La "setta" ha beneficiato nel corso degli anni di numerosi versamenti in denaro effettuati dalle vittime a titolo di donazione. L'inchiesta ha ricostruito un giro d'affari illecito che sfiora la somma di 100mila euro, anche se sono ipotizzabili ricavi superiori non essendo stato possibile quantificare le somme versate in contanti.

"Storie di umana sofferenza"

 La santona si era trasferita a Lidio di Ostia dopo essere finita sotto processo a Torino. Non ha fatto appello, e la sentenza a 9 anni è diventata definitiva. Con l'arresto della 55enne "si è conclusa un'attività d'indagine estremamente complessa, articolata e anche emotivamente molto impattante perché ci ha permesso di conoscere delle storie di umana sofferenza, appunto le storie di quelle persone che si rivolgevano alla santona per poter guarire", ha spiegato Assunta Esposito, dirigente del Centro operativo sicurezza cibernetica di Torino. "Queste persone venivano anche soggiogate psicologicamente, venivano portate fuori dai propri nuclei familiari per cui la santona le predisponeva in uno stato di vera e propria sudditanza psicologica per poterle meglio manipolare. Mi viene in mente la storia del signore tetraplegico che veniva anche sottoposto a delle vere e proprie umiliazioni pubbliche perché naturalmente la santona doveva in qualche modo giustificare il fatto che non ci fossero dei miglioramenti derivanti appunto dalle sue cure", ha aggiunto Esposito.

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