A SAN CESAREO (ROMA)

Prete sventa un suicidio in diretta su TikTok: "Mostrava la corda per impiccarsi, ho chiamato i carabinieri"

Le forze dell'ordine sono entrate in casa dell'uomo per fermarlo. Affidato al 118, è stato trasportato in ospedale

19 Ott 2025 - 08:38
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Un 47enne di San Cesareo (Roma), durante una diretta su TikTok, ha annunciato l'intenzione di uccidersi. A salvarlo è stato padre Corrado Puliatti, prete ortodosso noto per il suo impegno sociale e la lotta alla criminalità. Il sacerdote ha subito chiamato i carabinieri, che sono riusciti a entrare in casa dell'uomo per fermarlo dal compiere il gesto estremo. Affidato alle cure del 118, è stato poi trasportato in ospedale in codice rosso.

Cosa è successo

 Tutto è avvenuto durante una live del gruppo "Amici per caso", una comunità virtuale nata per supportare ragazzi in difficoltà. "È entrato questo uomo di 47 anni che piangeva disperato. Non ce la faceva più, diceva di aver mandato via la sua compagna e se ne era pentito. Indicava una corda, quella che intendeva usare per compiere il gesto estremo", ha raccontato il sacerdote al Corriere della Sera. A quel punto, l'organizzatrice della live ha silenziato tutti gli altri partecipanti, con padre Puliatti che ha tentato di rassicurare il 47enne. "Mi sono disconnesso con una scusa e ho contattato i carabinieri di San Cesareo", ha detto il sacerdote. 

L'arrivo dei carabinieri

 Dopo un iniziale rifiuto, il 47enne ha accettato di dare il proprio numero di telefono. Quando la live è terminata, il dialogo con l'uomo è proseguito con una videochiamata su WhatsApp. "Con una scusa sono uscito di nuovo per riparlare con le forze dell'ordine, che nel frattempo erano riuscite a localizzarlo e a entrare in casa sua", ha detto il sacerdote al quotidiano. L'uomo è stato affidato al 118 e trasportato in ospedale in codice rosso. Nei giorni successivi, il 47enne avrebbe avuto un breve contatto con l'organizzatrice della diretta, ma "non ricordava nulla di quanto accaduto".

Il ruolo dei social

 Stavolta TikTok si è rivelato uno strumento di salvezza. "Il profilo social è come una Ferrari, se non hai praticità vai a sbattere contro un muro", ha sottolineato padre Puliatti. "La figura genitoriale è stata sostituita dal web, ma il social non è un babysitter. Ci vorrebbe un controllo maggiore da parte delle istituzioni, oltre che maggiore tutela dei minori", ha aggiunto.

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