Papa Leone XIV celebra Messa sulla tomba di San Pietro nelle Grotte Vaticane
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Prevost ha richiamato alla necessità di garantire giustizia sociale e uguali opportunità per cittadini e migranti. E ha poi rilanciato l'appello di Bergoglio per fermare la corsa al riarmo
Per una società armonica è necessario che i governi investano sulla famiglia uomo-donna. È quanto ha detto Papa Leone XIV, ricevendo in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. "Occorre adoperarsi per porre rimedio alle disparità globali, che vedono opulenza e indigenza tracciare solchi profondi tra continenti, Paesi e anche all'interno di singole società - ha detto il Pontefice -. È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull'unione stabile tra uomo e donna".
"La mia stessa storia è quella di un cittadino, discendente di immigrati, a sua volta emigrato", ha ricordato il Pontefice, prima della messa di intronizzazione di domenica. Prevost ha richiamato poi alla necessità di garantire giustizia sociale e uguali opportunità per cittadini e migranti: "Ciascuno di noi, nel corso della vita, si può ritrovare sano o malato, occupato o disoccupato, in patria o in terra straniera. La sua dignità però rimane sempre la stessa, quella di creatura voluta e amata da Dio".
Dal Papa è arrivato un nuovo monito contro le guerre. "Il mio ministero - ha sottolineato - inizia nel cuore di un anno giubilare, dedicato in modo particolare alla speranza. È un tempo di conversione e di rinnovamento e soprattutto l'occasione per lasciare alle spalle le contese e cominciare un cammino nuovo, animati dalla speranza di poter costruire, lavorando insieme, ciascuno secondo le proprie sensibilità e responsabilità, un mondo in cui ognuno possa realizzare la propria umanità nella verità, nella giustizia e nella pace. Mi auguro che ciò possa avvenire in tutti i contesti, a partire da quelli più provati come l'Ucraina e la Terra Santa".
È la "verità", ha quindi aggiunto Leone XIV, che sta alla base delle "relazioni veramente pacifiche, anche in seno alla Comunità internazionale. La Chiesa non può mai esimersi dal dire la verità sull'uomo e sul mondo, ricorrendo quando necessario anche a un linguaggio schietto, che può suscitare qualche iniziale incomprensione. La verità però non è mai disgiunta dalla carità, che alla radice ha sempre la preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e donna.
Il Pontefice ha infine rilanciato l'appello di Bergoglio per fermare la corsa al riarmo. È possibile, ha detto, "sradicare le premesse di ogni conflitto e di ogni distruttiva volontà di conquista. Ciò esige anche una sincera volontà di dialogo, animata dal desiderio di incontrarsi più che di scontrarsi. In questa prospettiva è necessario ridare respiro alla diplomazia multilaterale e a quelle istituzioni internazionali che sono state volute e pensate anzitutto per porre rimedio alle contese che potessero insorgere in seno alla Comunità internazionale. Certo, occorre anche la volontà di smettere di produrre strumenti di distruzione e di morte".
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