la madre della vittima: "non è giustizia"

Omicidio Martina Scialdone, ridotta a 24 anni in appello la pena all'ex

In primo grado Costantino Bonaiuti era stato condannato all'ergastolo. La donna era stata uccisa dal suo ex con un colpo di pistola a Roma il 13 gennaio 2023, fuori da un ristorante

16 Lug 2025 - 18:19
 © Dal Web

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Scende a 24 anni e 8 mesi in appello la pena per l'uomo condannato per l'omicidio di Martina Scialdone. In primo grado per Costantino Bonaiuti, ingegnere ed ex della vittima, il tribunale aveva stabilito l'ergastolo. La donna, di professione avvocato, era stata uccisa dal suo ex con un colpo di pistola a Roma il 13 gennaio 2023, fuori da un ristorante nella zona dell'Appio Latino. In secondo grado i giudici della Corte d'assise d'appello di Roma hanno escluso l'aggravante della premeditazione. 

La madre di Martina Scialdone: "Delusa, non è stata fatta giustizia"

 "Non gli hanno dato la premeditazione. Avrei voluto gioire, anche se in questi casi non si gioisce mai, come l'altra volta. Sono veramente delusa, non le lo aspettavo, mi aspettavo la conferma della condanna. Giustizia non è stata fatta". Sono le parole di Viviana, la mamma di Martina Scialdone, aggiungendo che "in altri femminicidi sono state avvalorate le condanne all'ergastolo".

Lo sparo al culmine di una violenta lite

 La vittima del femminicidio venne uccisa con un colpo di pistola che Bonaiuti le sparò al culmine di un violento litigio, iniziato prima dentro il ristorante e poi conclusosi all'esterno. L'arma del delitto era detenuta legalmente dal killer per uso sportivo.

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