L'autopsia conferma il sospetto di omicidio: segni di strangolamento, graffi compatibili con trascinamento e nuove consulenze in corso per stabilire la dinamica della morte
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L'ipotesi di duplice omicidio a Villa Pamphili trova nuove conferme. La relazione medico-legale firmata dal professor Vincenzo Arena, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha stabilito che anche Anastasia Trofimova, trovata morta il 7 giugno 2025 insieme alla figlia Andromeda, è deceduta per strangolamento. Gli approfondimenti istopatologici hanno evidenziato stravasi ematici nei tessuti molli anteriori del collo, in particolare nelle aree peri-ioidea e tiroidea, compatibili con una pressione esterna. Nessun elemento, secondo la relazione, indica una morte per cause naturali. La nuova perizia si affianca alle indagini in corso, che vedono indagato Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, già sospettato per la morte della bambina.
Gli ultimi accertamenti genetico-forensi hanno individuato tre tracce di liquido seminale su un sacco a pelo che copriva il corpo di Anastasia Trofimova. Almeno una di queste è stata ricondotta a Francis Kaufmann, identificato come "Uomo 1" nelle analisi. Inoltre, sono state rilevate tracce di sangue su un reggiseno color carne – che potrebbe essere appartenuto alla donna – e su un pantaloncino rosa della piccola Andromeda. In totale sono cinque i reperti ematici al centro di ulteriori esami, elementi che potrebbero offrire nuovi riscontri alla ricostruzione della dinamica del duplice omicidio.
Le analisi condotte su alcuni reperti sequestrati a Villa Pamphili hanno rivelato la presenza di profili genetici sconosciuti. Secondo quanto riferito da LaPresse, su un boxer blu marca "Crazy Man" è stata individuata una "mistura genetica complessa" riconducibile ad almeno due individui non identificati, escludendo Kaufmann, Trofimova e la piccola Andromeda. Un altro profilo maschile, denominato "Uomo 2", è stato isolato da un pantaloncino verde marca "Guodil Collection" e rilevato in più punti dello stesso indumento. Sul cappello bianco con visiera marca "Charles&Ron" sono invece emersi contributi genetici attribuibili a tre soggetti ignoti. Le indagini proseguono per dare un nome a questi profili e capire il loro possibile legame con la scena del crimine.
Gli esami condotti dal medico legale hanno permesso di chiarire uno degli aspetti più controversi della vicenda. I reperti rilevati sul collo di Anastasia Trofimova, infatti, coincidono con lesioni tipiche di una lesività da compressione esterna. La consulenza integrativa, visionata da LaPresse e confermata da ulteriori riscontri, ha escluso in modo netto l'ipotesi di un malore o di un decesso naturale. Il quadro investigativo si allinea così a quello già delineato per la figlia Andromeda, anch'essa morta per strangolamento secondo le precedenti perizie.
Oltre ai segni di strangolamento, l'esame autoptico ha evidenziato la presenza di graffi e lesioni cutanee su diverse parti del corpo. Tali ferite potrebbero essere compatibili con un trascinamento avvenuto mentre la donna era ancora viva. Un dettaglio che rafforza la tesi dell'aggressione e che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli inquirenti. Gli investigatori intendono verificare se queste ferite possano essere collegate al luogo del ritrovamento dei corpi o a un eventuale spostamento da parte dell'assassino.
Una consulenza disposta dalla Procura ha rilevato anche segni di pressione sulla carotide, circostanza che potrebbe indicare una modalità specifica di strangolamento. L'analisi di questi reperti sarà determinante per stabilire non solo le cause esatte della morte, ma anche la dinamica e i tempi dell'aggressione. Gli inquirenti stanno valutando se tali segni possano essere stati provocati da mani nude o da un oggetto, dettaglio cruciale per ricostruire le fasi dell'omicidio e confrontarle con la posizione dei corpi trovati nel parco di Villa Pamphili.
Sul fronte giudiziario, Charles Francis Kaufmann, 46 anni, cittadino americano accusato del duplice omicidio, ha deciso di revocare il mandato al proprio avvocato, dichiarando in udienza di volersi difendere personalmente. Arrestato a giugno sull’isola greca di Skiathos e rientrato in Italia dopo l’estradizione, l’uomo è attualmente detenuto in isolamento a Rebibbia. Ha motivato la scelta spiegando che "negli Stati Uniti si può fare", ma la legge italiana non prevede questa possibilità: per questo la Procura ha nominato un nuovo difensore d’ufficio. Un comportamento che si inserisce in un quadro di atteggiamenti imprevedibili e proteste già segnalate dagli inquirenti, aggravato dalla presenza di nuove prove genetiche e segni di possibile colluttazione emersi nel corso delle indagini.
Un’ulteriore svolta nelle indagini era arrivata nei mesi scorsi quando l’esito del test del Dna aveva accertato la paternità di Kaufmann nei confronti della piccola Andromeda. Le analisi genetiche, condotte su tracce biologiche trovate su un telo utilizzato per coprire i corpi, hanno rivelato la compatibilità con il profilo dell’indagato e della bambina. Una “conferma inequivocabile” per gli investigatori, che rafforza l’impianto accusatorio nei confronti dell’uomo. Il dettaglio si aggiunge agli altri elementi raccolti dalla Procura di Roma, consolidando la ricostruzione secondo cui Kaufmann avrebbe ucciso sia la compagna sia la figlia nel parco di Villa Pamphili.