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Bimbo ucciso dalla madre a Trieste, la minaccia al marito: "Se muoio io, anche Giovanni muore"

In passato la donna avrebbe stretto con forza il collo del figlio, provocandogli lividi. Il rammarico del padre: "Perché poteva vederlo da sola?"

14 Nov 2025 - 11:04

La donna ucraina accusata dell'omicidio del figlio, avvenuto mercoledì sera a Muggia (Trieste), avrebbe in passato stretto con forza il collo del bimbo, provocandogli lividi successivamente refertati e giudicati guaribili in tre giorni. L'episodio risalirebbe a circa due anni fa. Secondo quanto riportato da Il Piccolo, il rapporto tra la donna e il padre del bambino sarebbe stato burrascoso: una convivenza finita praticamente già alla nascita del bambino. "Ricordati bene che se io muoio, anche Giovanni muore con me! E non pensare che io stia scherzando", sarebbe stata una delle minacce della donna rivolte al marito.

Il rammarico del padre: "Perché poteva vederlo da sola?"

 "Ho il grande rammarico legato al fatto che alla madre sia stato consentito di vedere il bambino senza protezione". Lo ha detto il padre del piccolo Giovanni, di 9 anni, come ha riferito il parroco di Muggia, don Andrea Destradi. "Sono completamente devastato", ha aggiunto l'uomo parlando con il parroco. Il sacerdote è in costante contatto con l'uomo, pervaso da questo sentimento di "grande rammarico" da quando due sere fa l'ex moglie, Olena Stasiuk, ha ucciso il figlio tagliandogli la gola. Il piccolo era da solo a casa della madre in uno degli incontri che, per la prima volta, si svolgevano senza educatori presenti.

Trieste, madre uccide il figlio di 9 anni tagliandogli la gola

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La decisione del tribunale dopo la separazione

 Il tribunale aveva deciso che il piccolo fosse affidato al padre e, come sempre nelle separazioni, che il bambino potesse però incontrare anche la madre. Come è accaduto il giorno della tragedia. L'uomo attendeva il ritorno del figlio alle 21, ha aspettato qualche minuto poi ha tentato di contattare la ex moglie e poi il bambino. Non ottenendo risposta, preoccupatosi, ha informato la polizia che a sua volta ha ripetuto i tentativi. La preoccupazione è divenuta allarme e insieme, agenti e vigili del fuoco sono andati a casa di lei, in piazza Marconi, in centro. Con un'autoscala i pompieri sono saliti fino a una finestra dell' abitazione e sono entrati scoprendo quanto accaduto.