La Cassazione si è espressa a favore della vittima: se entrano in casa sfruttando i ponteggi, committenti, ditte e condomìni rispondono dei danni
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Non sempre i ladri entrano forzando una porta. A volte basta salire un piano, aggrapparsi a un tubo, attraversare un balcone. Così, nella notte di Capodanno del 2019, a Milano, un ponteggio montato per ristrutturare una scuola, privo di allarmi e barriere, si è trasformato in una comoda scala verso la cassaforte di un appartamento privato. Nella cassaforte trovano gioielli per oltre 166mila euro: orologi, collier, bracciali, perle, anelli. La casa è in affitto a un manager, vedovo, che dopo il furto cita in giudizio sia il Comune di Milano, committente dei lavori, sia la ditta che ha montato l'impalcatura. Un furto silenzioso che oggi torna a far rumore: la Cassazione ha stabilito che a risarcire il danno non saranno solo i ladri mai identificati, ma anche il Comune e la ditta che aveva installato l'impalcatura, creando un precedente che farà scuola.
Sei anni dopo il furto, la Corte di Cassazione mette un punto fermo: il Comune e la ditta devono risarcire la vittima. Per i giudici, chi installa un ponteggio vicino ad abitazioni private ha "l'obbligo di prevenzione dei rischi" e deve evitare che la struttura diventi un trampolino per i ladri: un'impalcatura priva di sistemi di sicurezza costituisce "un agevole accesso colposamente garantito ai malintenzionati". L'uomo ha pieno diritto al risarcimento.
Un ragionamento simile emerge in un altro caso esaminato dagli ermellini, questa volta a Salerno. Anche qui, un gruppo di ladri ha usato i ponteggi di un cantiere per entrare in un appartamento al quinto piano. In primo grado la ditta era stata condannata a pagare 21mila euro, ma l'Appello aveva ribaltato la decisione sostenendo che l'impalcatura fosse solo una "mera occasione agevolatrice". La Cassazione, invece, ha stabilito che la struttura è stata "la vera causa del furto". Mancavano misure ani-intrusione e controlli, e dunque la responsabilità è duplice: dell'impresa che non ha previsto protezioni e del condominio che non ha vigilato.
Le impalcature, spiegano i giudici, non sono solo strumenti di lavoro ma potenziali "passerelle"verso la vita privata delle persone. Le due decisioni tracciano una linea chiara: chi installa, gestisce o commissiona un cantiere non può ignorare i rischi che derivano dall'esistenza di un ponteggio a ridosso delle abitazioni. Non basta chiudere un occhio, né scaricare la colpa sul derubato. Anche il condominio ha le sue responsabilità. Infatti, il suo ruolo è quello di "vigilanza e custodia gravante sul soggetto che ha disposto il mantenimento della struttura", quindi è anche colpa del palazzo che non ha controllato la corretta messa a terra dei sistemi anti-furto.