CAMBIO DI PROSPETTIVA

Milano, ladri entrano in casa dall'impalcatura di un cantiere pubblico: il Comune dovrà risarcire

La Cassazione si è espressa a favore della vittima: se entrano in casa sfruttando i ponteggi, committenti, ditte e condomìni rispondono dei danni

11 Nov 2025 - 10:50
 © Istockphoto

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Non sempre i ladri entrano forzando una porta. A volte basta salire un piano, aggrapparsi a un tubo, attraversare un balcone. Così, nella notte di Capodanno del 2019, a Milano, un ponteggio montato per ristrutturare una scuola, privo di allarmi e barriere, si è trasformato in una comoda scala verso la cassaforte di un appartamento privato. Nella cassaforte trovano gioielli per oltre 166mila euro: orologi, collier, bracciali, perle, anelli. La casa è in affitto a un manager, vedovo, che dopo il furto cita in giudizio sia il Comune di Milano, committente dei lavori, sia la ditta che ha montato l'impalcatura. Un furto silenzioso che oggi torna a far rumore: la Cassazione ha stabilito che a risarcire il danno non saranno solo i ladri mai identificati, ma anche il Comune e la ditta che aveva installato l'impalcatura, creando un precedente che farà scuola.

La sentenza: “Chi lascia un accesso ai ladri ne è corresponsabile”

 Sei anni dopo il furto, la Corte di Cassazione mette un punto fermo: il Comune e la ditta devono risarcire la vittima. Per i giudici, chi installa un ponteggio vicino ad abitazioni private ha "l'obbligo di prevenzione dei rischi" e deve evitare che la struttura diventi un trampolino per i ladri: un'impalcatura priva di sistemi di sicurezza costituisce "un agevole accesso colposamente garantito ai malintenzionati". L'uomo ha pieno diritto al risarcimento.

Da Milano a Salerno: lo stesso principio, due responsabili

 Un ragionamento simile emerge in un altro caso esaminato dagli ermellini, questa volta a Salerno. Anche qui, un gruppo di ladri ha usato i ponteggi di un cantiere per entrare in un appartamento al quinto piano. In primo grado la ditta era stata condannata a pagare 21mila euro, ma l'Appello aveva ribaltato la decisione sostenendo che l'impalcatura fosse solo una "mera occasione agevolatrice". La Cassazione, invece, ha stabilito che la struttura è stata "la vera causa del furto". Mancavano misure ani-intrusione e controlli, e dunque la responsabilità è duplice: dell'impresa che non ha previsto protezioni e del condominio che non ha vigilato.

Un principio che cambia prospettiva: la sicurezza dei cantieri è anche difesa della privacy domestica

 Le impalcature, spiegano i giudici, non sono solo strumenti di lavoro ma potenziali "passerelle"verso la vita privata delle persone. Le due decisioni tracciano una linea chiara: chi installa, gestisce o commissiona un cantiere non può ignorare i rischi che derivano dall'esistenza di un ponteggio a ridosso delle abitazioni. Non basta chiudere un occhio, né scaricare la colpa sul derubato. Anche il condominio ha le sue responsabilità. Infatti, il suo ruolo è quello di "vigilanza e custodia gravante sul soggetto che ha disposto il mantenimento della struttura", quindi è anche colpa del palazzo che non ha controllato la corretta messa a terra dei sistemi anti-furto.

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