Inchiesta sulla tentata estorsione

Martina Ceretti ascoltata sugli audio con Raoul Bova: "Li ho mandati io a Monzino"

La modella: "L'ho fatto in buona fede, senza altri fini". L'avvocato dell'attore: "Sul web voyeurismo di bassa lega"

28 Lug 2025 - 19:17
 © Ansa

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Martina Ceretti, la modella 23enne coinvolta nella vicenda degli audio privati di Raoul Bova, è stata ascoltata dagli investigatori. La giovane, a cui è stato sequestrato il telefono, avrebbe spiegato di aver condiviso in buona fede con il suo amico Federico Monzino, 29enne pr milanese, alcuni audio e chat delle conversazioni avute con l'attore, ma senza alcun secondo fine.

Monzino: "L'idea era di far diventare famosa Martina"

 Monzino, da parte sua, ha ammesso di aver "inviato tutto io a Corona, Martina mi aveva mandato il materiale pochi secondi prima sul mio telefono e poi mi aveva dato il consenso di inoltrargliele". In un'intervista a Repubblica, il pr ha spiegato che "in un primo momento l'idea era quella di far diventare famosa Martina, cosa che lei desiderava. Io ho fatto solo da tramite. Il materiale non è stato quindi rubato o trafugato, ma condiviso volontariamente: Martina era con me, a casa mia, ed era consapevole di quanto facevamo insieme, il passaggio è avvenuto col suo consenso diretto, senza alcuna modifica o manipolazione".

Il legale di Raul Bova: sul web voyeurismo di bassa lega

 L'avvocato di Raoul Bova, da parte sua, parla di un "voyeurismo di bassa lega" scatenato sul web dalle notizie sull'attore. "Le azioni compiute, su cui gli inquirenti stanno indagando, hanno attivato il web in maniera illecita e inaccettabile, dove si continua a diffondere in maniera incontrollata materiale la cui natura va ancora accertata", ha spiegato. Secondo l'avvocato "si è attivata una macchina infernale che non guarda in faccia a nessuno, né alle persone né ai loro figli, che non hanno tutti gli strumenti per discernere la cronaca dalla cattiveria o dal voyeurismo di bassa lega. Tutto ciò fa riflettere sui meccanismi collegati al mondo del web e dei social media che sembrano essere il nuovo il far west".

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